Terre d’oro: il fiume “maltrattato”, 10 ettari di discariche abusive lo assediano da anni
Chieti – DI PRIMIO: “SEMPRE AGITO NELLA LEGALITA’” – L’operazione della procura distrettuale dell’Aquila, denominata Terre d’oro, con i suoi arresti (4) e i suoi 18 indagati – tra i quali il sindaco di Chieti Di Primio – rivela, a grandi linee, che come da più parti di scriveva in esposti e documenti inviati alla magistratura e agli uffici competenti da almeno un anno, il fiume Pescara e il suo ambiente naturale sono stati “maltrattati”. Cioè assediati e soffocati da tonnellate di materiale scaricato irregolarmente. Su almeno una decina di ettari di terreni. Questo potrebbe aver contribuito (anche se prove certe non ve ne sono ancora) ad esondazioni e danni. Una delle esondazioni riguardò, tra l’altro, l’enorme area commerciale del Megalò, che progetta da anni di raddoppiare o triplicare la sua smisurata presenza. Da dove venivano i materiali scaricati? Da lavori per gli insediamenti di altre attività commerciali, tra le quali la IKEA. Il celebre marchio svedese che strombazzò alla grande il suo insediamento a Chieti ne era a conoscenza? Cosa si può dire di altri insediamenti, sempre nella zona?
Tutte domande che l’inchiesta della Forestale rende attuali e colloca in primo piano. C’era chi faceva soldi trasportando terre tolte da una parte in altri luoghi, ma non discariche regolari, bensì spazi limitrofi al fiume. E’ chiaro il perché: risparmiare il più possibile, e magari falsificare atti e rapporti, che ora la Forestale sta portando alla luce. Ed ecco le Terre d’oro. In pratica, enormi discariche abusive. Se poi il fiume esondava o ne soffriva non erano fatti di chi scaricava.
Il sindaco Di Primio, che riceve molta solidarietà , si dice estraneo a tutte le operazioni illegali e chiede di poter parlare con i magistrati Mancini e Picuti, procura distrettuale antimafia dell’Aquila, che conduce l’inchiesta. Di Primio non nega di aver dato assenso ad alcune progettazioni (tipo parco acquatico per Chieti), ma di aver sempre marciato nell’ambito della legalità senza defezioni. L’inchiesta conta pagine in cui si dicono altre cose, ma è tutto, ovviamente, da chiarire e dimostrare. Per ora, si parla di ipotesi di corruzione.
Il sindaco uscente gode dell’appoggio della coalizione di centrodestra, che sarebbe (non c’è alcun documento, tuttavia, che lo attesti) intenzionata a ricandidarlo. Lui, il sindaco, è in attesa: se è necessario farsi da parte, ha detto oggi in tv, mi faccio da parte. Ma sono estraneo a vicende di rilevanza penale. Molti cittadini glielo augurano, molti avversari sono pronti a camminargli addosso. E’ consueto che le cose vadano così, in vicende del genere.
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