Da Terre d’oro al Megalò 3 di Chieti , indagato e perquisito il sindaco Di Primio
Pescara – INCHIESTA STRALCIO DELLA DISTRETTUALE NELL’AMBITO DI QUELLA SUI RIFIUTI “TERRE D’ORO” – MATERIALI CANTIERI IKEA E DECATHLON TRA GLI SMALTITI – (Foto: in evidenza il Megalò e il sindaco Di Primio, sotto la sede della distrettuale a L’Aquila, e i pm Picuti e Mancini) - Perquisizioni in Abruzzo e fuori regione da parte della squadra mobile nell’ambito di una indagine per corruzione relativa alla realizzazione del ‘Megalo’ 3′ , il grande centro commerciale nella parte bassa dell’area teatina. Indagato anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primo.
Il procedimento penale che vede coinvolto Di Primio per il reato di corruzione e’ tuttavia diverso rispetto a quello che stamani ha portato all’operazione denominata ‘Terre d’oro’, con l’esecuzione di misure cautelari, sequestri e perquisizioni. Entrambi i procedimenti, in carico agli stessi pubblici ministeri, hanno in comune un indagato, vale a dire Perilli. La squadra mobile di Pescara e il Corpo forestale, che hanno cominciato ad indagare su di lui partendo da un altro filone di indagine, avrebbero rilevato, tra l’altro, degli elementi di responsabilita’ in merito allo smaltimento illecito di rifiuti (tra marzo 2010 e aprile 2013), incrociando cosi’ l’attivita’ di indagine relativa all’altro procedimento, quello sfociato nell’operazione ‘Terre d’oro’.
Per l’ipotesi di corruzione, secondo la ricostruzione degli investigatori, Perilli avrebbe corrotto il sindaco di Chieti e il funzionario regionale con la promessa di utilita’ economiche, per la realizzazione di ‘Megalo’ tre’, e in questo caso i fatti su cui si sta indagando partono dal mese di aprile 2013.
LA CRONACA – La squadra mobile del capoluogo adriatico, diretta da Pierfrancesco Muriana, ha perquisito casa e ufficio del primo cittadino, tra Francavilla al Mare e Chieti. Si tratta di un fascicolo stralcio dell’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti denominata Terre d’Oro, condotta stamani dal Corpo forestale dello Stato che ha gia’ recapitato quattro arresti ai domiciliari, di cui riferiamo in un altro servizio.
‘Megalo’ 3′, e’ un progetto di sviluppo del grande centro commerciale di Chieti Scalo. Oltre a Di Primio gli altri indagati in questo filone di inchiesta, sempre per corruzione, sono: Michele Colistro, segretario generale dell’Autorita’ dei bacini, oggetto di perquisizioni a casa e negli uffici, in una serie di ditte, tra L’Aquila e Roma, ed Enzo Perilli, titolare della ‘Akka’, legata al progetto di Megalo’, presunto corruttore, anche lui perquisito tra Montesilvano, Chieti, Napoli e Roma.
I pm che coordinano l’inchiesta sono David Mancini e Fabio Picuti, della Procura distrettuale antimafia dell’Aquila. Partendo da una segnalazione che riguardava il presunto smaltimento illecito dei rifiuti che si e’ concretizzato con gli arresti di stamani, la Forestale si e’ imbattuta in una vicenda piu’ ampia che riguardava lo sfruttamento di alcuni terreni nell’area vasta dove sorge il Megalo’ e dove sono previste nuove speculazioni edilizie. Nell’ambito di questo stralcio di indagine si sarebbero poi seguite alcune piste che farebbero pensare a corruzione per alcuni lavori. Gli investigatori lavorano da mesi sulla vicenda che sarebbe partita da alcune denunce circostanziate e documentate.
I RETROSCENA – In base a quanto emerso durante le indagini, condotte dalla squadra mobile di Pescara, Enzo Perilli, in qualita’ di legale rappresentante della societa’ Akka di Roma, interessato all’intervento edilizio denominato ‘Megalo’ tre’, avrebbe fatto in modo di beneficiare dei favori del sindaco di Chieti, Umberto Di Primo, e di Michele Colistro, segretario generale dell’Autorita’ dei bacini di rilievo d’Abruzzo, per raggiungere il suo obiettivo e superare una serie di ostacoli.
Tra il 2012 e il 2013, infatti, l’Autorita’ di Bacino (prima della nomina di Colistro) e il Genio civile regionale hanno emesso una serie di provvedimenti ostativi in merito a ‘Megalo’ tre’, essendo stata rilevata la variazione delle quote altimetriche delle aree golenali, avvenuta a seguito degli illeciti reinterri di materiali su cui ha indagato il Corpo forestale dello Stato.
Colistro, sempre stando a quanto emerso durante le indagini, riferisce l’AGI, avrebbe emesso un parere discordante con il suo predecessore escludendo che l’area in questione fosse soggetta a rischi idraulici e si sarebbe detto disponibile a variare il Piano stralcio difesa alluvioni vigente seguendo, in questo modo, le indicazioni di Perilli. In cambio avrebbe ricevuto dall’imprenditore una carte Poste pay ricaricabile, la possibilita’ di utilizzare un immobile a Montesilvano e la concessione di incarichi professionali a titolo oneroso. Il sindaco, invece, allo scopo di permettere la realizzazione del progetto imprenditoriale di Perilli, si sarebbe impegnato ad adottare o far adottare dagli uffici comunali tutti i provvedimenti amministrativi di competenza, quali i permessi a costruire. Avrebbe inoltre promosso e votato favorevolmente una delibera di Giunta, a ottobre 2013, con cui veniva autorizzato a costituirsi nel giudizio promosso dinanzi al Tar Abruzzo dalla societa’ Akka per l’annullamento del provvedimento del Genio civile che annullava, di fatto, il precedente parere di compatibilita’ geomorfologica. In cambio avrebbe ricevuto la promessa di un sostegno economico (non meglio quantificato) per la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 2015 per il rinnovo del Consiglio comunale di Chieti e la promessa di un sostegno economico (anche in questo caso non meglio quantificato) per le sue pendenze debitorie. Questo, almeno, il quadro ricostruito fino ad oggi dagli investigatori che, al momento, si stanno occupando delle perquisizioni a carico dei tre.
CANTIERI AUDI, IKEA E DECATHLON – Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti i movimenti dei rifiuti smaltiti illecitamente, di cui deve rispondere anche Enzo Perilli, legale rappresentate della societa’ Akka di Roma e socio di fatto della Emoter srl e della Emoter lavori srl. In particolare tra i materiali smaltiti illegalmente, con un ingiusto profitto, ci sarebbero, per gli investigatori, anche quelli provenienti dal cantiere che ha portato alla realizzazione del complesso commerciale di Ikea (per circa 260mila metri cubi) a San Giovanni Teatino. Altro materiale proveniva, sempre per chi ha portato avanti le indagini, dai cantieri per la realizzazione del complesso commerciale Decathlon (sorto vicino a Ikea), della nuova sede della concessionaria Audi di San Giovanni Teatino, del raccordo autostradale ss 81 Bucchianico – Guardiagrele e altre costruzioni ancora.
(Ndr) – Risparmiamo ai lettori i commenti sulla vicenda che riguarda Di Primio da parte di vari esponenti politici teatini e abruzzesi.
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