Paganica, racconto del Natale in piazza
Paganica – Scrive Raffaele Alloggia: “Quando una comunità condivide un progetto, sta a significare che l’idea fondante dello stesso è comune e partecipa, per cui pur tra mille difficoltà, ogni ostacolo viene agevolmente superato.
Dopo quel memorabile 6 aprile, la voglia di ritornare a festeggiare il Natale in Piazza dopo sei anni era forte, anche perché ad oggi non esiste nessuna prospettiva di ritorno alla normalità a breve tempo, ma non avendo nessuna struttura capiente, per organizzare qualsiasi iniziativa occorreva dotarsi anche di un luogo coperto, una volta provveduto a ciò, gli organizzatori hanno stilato un cartellone di una settimana di tutto rispetto. Le feste natalizie sono iniziate il giorno 23 dicembre con un magnifico concerto di Natale offerto dalla Banda di Paganica, sembrava che il freddo potesse frenare i paganichesi a partecipare, poi anche se con qualche minuto di ritardo la capiente tensostruttura si è riempita all’inverosimile, la temperatura all’interno non era il massimo ma ci si è riscaldati con i prolungati e meritati applausi ai musicisti. La tradizione bandistica paganichese viene da lontano, già prima della seconda Guerra Mondiale era attiva in tutta la provincia, poi la guerra, nei primi anni settanta la passione di alcuni veterani la rifondarono e negli anni, il ricambio generazionale ha visto subentrare sempre più giovani provenienti dal conservatorio ad impreziosire il già raffinato gruppo.
Per la Messa della notte di Natale si è provveduto a rinforzare i riscaldamenti anche perché molte persone anziane hanno sfidato il freddo purché presenti all’evento, anche in questo caso il locale strapieno. Alla fine della Messa, Gesù Bambino è stato accompagnato al suo posto in corteo al vicino presepe allestito in Piazza della Concezione dove non è mancata nemmeno una poesia a Lui indirizzata:
La notte de Natale e propio speciale.
‘ncima alla pajjia deju pressepiu ci sta’ na creatura.
Correno tutti ‘mpiazza, daju Colle, da Sant’Antoniu
da Pretalata, da Funtivecchjia e daju progettu Case.
Jemoci pure no’ a vedè sta creatura.
Jemoji a dà tante carezze e tanti bascitti.
Jemoji a dice: “Pe piaceru a pacienza,
aggiusta u monnu ‘nteru e ‘n’occhjiu de riguardu
daju a stu paese, che dopo u tarramutu sé ju sò pure scordatu.
Aji cori dona pace e gioia e aji cattivi, u perdonu d’amore.
Subito dopo nella piazza gremita di gente, gli alpini della locale sezione, come da vecchia tradizione, hanno offerto a tutti il vino caldo. Nel giorno di Natale per assistere alla Messa delle 11,30, la piazza nonostante il freddo si facesse sentire, si era riempita di gente come una volta e all’interno della tensostruttura la temperatura era mite, dopo la celebrazione ognuno a festeggiare con la propria famiglia. Nel pomeriggio di Santo Stefano, la proiezione del film “La Bussola d’Oro” ha richiamato molte persone. Per il 27 dicembre in programma, l’atteso Concerto di Natale offerto dal Coro della Portella anche questo un altro gioiello paganichese, nato oltre 32 anni fa e sempre in evoluzione e continua ricerca di nuovi brani, ha mietuto successi in tutta l’Italia e all’estero. In occasione di questa serata, il maestro Enzo Vivio, fondatore del coro e paganichese doc, dopo un anno che ha lasciato la direzione del coro, è voluto essere presente all’evento come presentatore dei brani eseguiti. Anche in questa circostanza c’era il pienone, alla fine dell’esibizione pasta party e bicchieri di vino a volontà, in un angolo della piazza, per i più freddolosi era acceso un grosso falò. A seguire nonostante la temperatura non fosse ideale, i partecipanti delle scuole di ballo paganichesi, sia di liscio che balli di gruppo con la musica a “palla”, si sono scatenati riscaldando l’ambiente. Nel pomeriggio del 28 dicembre la tanto attesa tombolata che negli anni passati si faceva nel centro parrocchiale. Nell’affollato locale c’erano decine di bambini alcuni dei quali non avevano mai messo piede nella loro piazza, o perché nati dopo il terremoto o perché all’epoca troppo piccoli! Il noto “Trio 99” ha sapientemente animato la serata con tombolata. Il 29 dicembre dedicato ai giovani, dalle ore 17,30 si sono esibiti gli atleti della palestra Sporting Club Paganica, a seguire nutella party e karaoke-discoteca. Il giorno 30 dicembre era previsto il “Concerto di Natale” della corale polifonica di Tempera, rinviato a causa neve in data da definire. Il Natale del 2014, si ricorderà come diverso da quando il terremoto ha distrutto il centro storico e privato della piazza principale nella sua interezza, ma la partecipazione della popolazione nonostante il freddo, ci ha ricordato qualora ce ne fosse stato bisogno, l’importanza della piazza nella cultura e nella tradizione del paese. Un “Natale in Piazza”, nel segno dell’unità, della pace, della preghiera e della voglia di rinascita, poiché la piazza è vita!
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