Futura macroregione A.M., se esistesse la superstrada…
L’Aquila – ABRUZZO E MARCHE UNITE? POLITICI GIA’ IN IMBARAZZO… – CON COMUNICAZIONI MIGLIORI, TUTTO SAREBBE PIU’ FACILE PER LE AREE INTERNE – (Foto: due scorci della superstrada che aspetta da vent’anni, e panorama di Amatrice) – La proposta di legge che prevede la riduzione delle regioni a 12, di cui ci siamo ampiamente occupati nel periodo natalizio, comincia a suscitare interesse, e, a quanto pare, anche interrogativi di natura politica. Imbarazzanti se il vicepresidente della Regione Lolli parla – come viene riferito oggi – di problema “prematuro”. Questa parola ha usato Lolli rispondendo a domande di Abruzzoweb, che dà spazio oggi all’argomento.
Diremmo, considerando anche il silenzio dell’intero mondo politico abruzzese, il quale forse avrebbe preferito non affrontare il tema, che il futuro potrebbe evidenziare rumorosamente – ancora una volta – l’inettitudine della politica abruzzese e aquilana negli ultimi, diciamo, venti anni. E la totale lontananza della Regione dalla realtà del territorio, in particolare delle aree interne.
Infatti, quando Abruzzo e Marche saranno una sola regione, con la vicina provincia di Rieti, bisognerà pur scegliere un capoluogo. Che dovrebbe per logica trovarsi nell’area più centrale ed equidistante, ma anche meglio dotata di infrastrutture e vie di comunicazione.
Non certo per lungimiranza, ma per il diffuso amore verso le opere pubbliche… costose, 25 anni fa fu messo in piedi un progetto di viabilità davvero geniale: la superstrada L’Aquila-Amatrice, con saldatura sulla Salaria e quindi collegamento veloce con Ascoli Piceno. Una superstrada di penetrazioni dalle Marche nel cuore dell’Abruzzo, delle aree turistiche, dei parchi, della Marsica e della superstrada per Sora, Frosinone e Napoli.
Quel progetto è miseramente naufragato negli anni, tra chiacchiere e promesse-bugie, ritardi, rinvii, manovre di insabbiamento favorite dalla Regione.
L’impegno per un piccolo nuovo lotto fino a Marana di Montereale è da mesi nella stessa situazione: zero. Non si aprono cantieri, non comincia alcun lavoro. La superstrada esiste solo per una decina di chilometri fino a S.Giovanni di Cagnano Amiterno. Utile, sì, ma solo localmente.
Se fosse stata realizzata, sarebbe risultata un forte punto a favore per L’Aquila capoluogo di domani. Ora la politica non sa cosa dire, e si trincera dietro frasi tipo: il problema è prematuro, l’iter sarà lungo e complesso… Insomma, si spera che non se ne faccia nulla, alzando la voce per gridare che bisogna unire le regioni e risparmiare.
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