Olimpiadi, per L’Aquila c’è spazio
L’Aquila – (di Gianni Padovani, consigliere comunale PSI, foto) – Tra i vari dibattiti che stanno trovando spazio in questo scorcio di fine anno sia in ambito nazionale che locale, c’è la questione relativa alla candidatura della Capitale per i Giochi Olimpici del 2024 annunciata il 15 dicembre dal Salone d’Onore del Coni per voce di un motivatissimo Premier Renzi. Immediate e svariate le reazioni, perlopiù di segno ostile, che condannano l’iniziativa alla luce delle difficoltà economiche in cui versa il Paese, del malcostume e dell’incapacità gestionale dei numerosi “furbetti” presenti in tutti i settori ed in particolare in quello pubblico come appreso (anche) dalla recente cronaca capitolina con i vari Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.
Coro di voci contrarie alla possibilità di aggiudicarsi questo evento giunta addirittura a tessere un rinnovato elogio al governo Monti per aver bocciato, due anni fa, la candidatura di Roma 2020 in quanto troppo onerosa per le casse dello Stato. Seguono ancora accuse di mancanza di educazione civica degli italiani e dei romani, denunce alle carenze organizzative e all’efficienza dell’Urbe, all’incapacità di gestire le strutture nate per i grandi eventi sportivi dopo che questi sono terminati (es. post Torino 2006) o di portare a termine entro tempi logici quelle progettate per lo svolgimento delle gare stesse (es. la famosa Vela progettata da Calatrava per i Mondiali di nuoto di Roma 2009, costata 260 milioni rispetto dagli iniziali 40 preventivati), e oggi ancora incompiuta.
Ragioni che di certo trovano una propria valenza, ma che a mio avviso, come del resto secondo l’opinione di molte altre voci, non andrebbero da sole considerate sufficienti per decretare tout court la bocciatura di questa interessante proposta, allora sì si tratterebbe di una grave sconfitta! Concentrarsi sull’idea che i Giochi del 2024 siano solo sinonimo di spreco e scandalo è sbagliato: le Olimpiadi sono in realtà null’altro che una grande festa, un momento di sano orgoglio, di rinnovato patriottismo, di crescita, di coesione, di integrazione, una eccellente vetrina per uno Stato che dovrebbe lavorare per rilanciare nel mondo il vero stile del made in Italy, e non quello firmato Carminati – Buzzi! L’annuncio della candidatura ufficiale di Roma per le Olimpiadi del 2024 è invece da cogliere come una grande opportunità e, come già puntualizzato da altri nei giorni precedenti, e come reso possibile in virtù delle nuove aperture del CIO (Comitato Internazionale Olimpionico) circa la delocalizzazione delle sedi da destinare allo svolgimento delle gare, come una grande opportunità anche e soprattutto per il Capoluogo abruzzese.
Stando alle disposizioni del CIO, infatti, è consentito delocalizzare le sedi con la raccomandazione di rimanere in un’area definita quasi metropolitana, a un’ora, un’ora e mezza di treno dalla città olimpica; L’Aquila dista appena 100 km da Roma, dunque quale possibilità più concreta? Ma una cosa va sottolineata: se L’Aquila ci crede, se la nostra città decide di crederci davvero, non basteranno i buoni propositi e i cari auspici da rievocare di tanto in tanto sulle pagine di qualche quotidiano, sarà necessario essere da subito il più pragmatici e pratici possibile, innanzitutto facendo in modo che L’Aquila entri a far parte del Comitato Promotore della Candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Non possiamo restare a guardare, molte sono le città concorrenti, e ahimè, la maggior parte molto più dotate a livello impiantistico e funzionale; occorre muovere i passi giusti sin d’ora puntando sulle nostre risorse che sono indubbiamente le già ricordate potenzialità di sport locali quali il pattinaggio e il rugby, a breve forse promosse nell’olimpo dei cinque cerchi, ma anche e soprattutto la ricostruzione dell’Aquila: dobbiamo chiedere fin da ora al Governo un impegno verso il capoluogo abruzzese in vista delle Olimpiadi in modo che possa poi, lo stesso Governo, avere la sua possibilità di mostrare a tutto il mondo, nel 2024, come una grande città distrutta dal terremoto nel 2009 sia stata ricostruita grazie al lavoro dello Stato, al suo impegno sociale, economico, normativo, al suo elevato senso patrìo. Quale vetrina migliore se non questa di levatura mondiale?
Connessa poi ai cinque cerchi e ad un tema sano e positivo come lo sport? Non sono fantasie, non parliamo di progetti campati in aria, qualora Roma riuscisse ad aggiudicarsi le Olimpiadi del 2024, si tratterebbe invece di una possibilità assai concreta e vicina a noi, una importante occasione per mille diverse ragioni, prima fra tutte: l’offerta occupazionale. E’ importante però che L’Aquila impari a dimostrare di avere fede e fiducia nello sport, di puntare su questa importante risorsa in modo costante e non solo in occasione di sporadiche circostanze; è necessario lavorare senza sosta e valorizzare lo sport aquilano con ogni strumento a disposizione degli organi competenti, lasciando da parte scontri ed alterchi intestini che non producono altro che dispersione di utili energie. Energie comuni che andrebbero invece convogliate in un’unica direzione al fine di: incentivare e promuovere la pratica sportiva negli istituti scolastici, garantire incentivi alle famiglie finalizzati alla pratica sportiva, ampliare lo spazio da riconoscere alle Associazioni anche attraverso l’adozione di tariffe idonee per garantire loro la fruizione degli impianti sportivi e dunque l’espletamento delle proprie attività. E se iniziassimo a crederci sul serio?
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