Fu trovata a L’Aquila la sentenza di Pilato su Cristo? – Documento custodito in Spagna
L’Aquila – UNA SEGNALAZIONE DI GABRIELE LUCCI – (Foto: in evidenza Pilato che condanna a morte Cristo – sotto Gabriele Lucci e l’archivio spagnolo) – Un documento ritenuto la copia della sentenza di Pilato (o forse un falso) che condanna a morte Gesù Cristo – rinvenuto a L’Aquila – è custodito nell’archivio generale di Simancas in Spagna, Secreteria de Estado, legajo 847. Il documento sarebbe risalente al 1580. Sarebbe stato riprodotto da un certo De Santos Otero. La curiosità ci viene segnalata da Gabriele Lucci, che ne è venuto a conoscenza leggendo un libro sui Vangeli Aprocrifi edito da Einaudi.
Il genere letterario riguardante i Vangeli è molto abbondante. Sebbene non appartenga direttamente a tale genere, ha attinenza con essi – si legge nel “Ciclo di Pilato” – un gruppo di scritti apocrifi relativi alla condotta di Pilato nel processo di Gesù, alla sua corrispondenza con Erode e con l’imperatore Tiberio.
La cosiddetta sentenza di Pilato è una composizione in lingua italiana molto corrotta risalente al 1580, conservato come detto in Spagna. De Santos suppone che sia stato copiato in Italia da qualche militare spagnolo, durante le guerre franco-ispaniche nel reame di Napoli, secondo XVII.
Secondo alcuni studiosi moderni la cosiddetta sentenza sarebbe un falso del XVII secolo. Comunque vale la pena di saperne di più.
Simancas è un comune spagnolo di 3.952 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia e León. Fu sede dell’Archivio di Stato istituitovi dall’imperatore Carlo V e dal suo potentissimo segretario Francisco de Los Cobos nel 1540 . La scelta di Simancas fu determinata dalla sua vicinanza a Valladolid allora capitale amministrativa della Castiglia.
Attualmente l’Archivo General de Simancas (nella foto) è uno tra i più antichi del mondo ancora in funzione. Istituito da Carlo V nel 1540, fu dotato, primo in Europa, di un regolamento da Filippo II nel 1588. L’archivio, aperto al pubblico, è dotato di oltre dodicimila metri di scaffali di documenti, di una biblioteca specializzata con oltre 22.000 volumi e 250 titoli di periodici specialistici ed è collocato nell’antico castello degli HenrÃquez, Almiranti di Castiglia. Il luogo ideale, quindi, per uno studioso che voglia approfondire la storia di questa sentenza trovata a L’Aquila, zona sicuramente di influenza e di interesse per gli spagnoli nel XVI secolo. Il castello dell’Aquila è la fortezza spagnola costruita per tenere a bada la città e i dintorni.
Quella segnalata da Lucci, magari all’attenzione di storici e studiosi anche aquilani, non è da sottovalutare. Il testo di quanto conservato in Spagna dice: “Sentenzia che diede Pilato contra Cristo nostro Signore – Copia de la sentenzia ritrovata nela cita de Laquila inoabruzzo , de lanno 1580 in certe antiquita di marmori dove si trovano doi Cassete, una di ferro, nela quale vi era una carta bregamina (pergamena, ndr) et selcrito in littre ebreia… “. Segue una interpretazione del testo con tutti i riferimenti storici.
Per pura curiosità , ricordiamo che Pilato secondo più di un racconto – ma finora senza valore storico accettato – sarebbe stato originario dell’Abruzzo, dove sono molti i paesi a rivendicarlo. Tra questi, Fontecchio.
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