Donna con bambino su Ponte LibertÃ
Pescara – Scrive Giancarlo Odoardi: “Nel rapporto tra città e cittadini mi sono spesso chiesto chi tra le due parti parla all’altro, e per dire che cosa. Mi spiego. Neanche qualche giorno fa sono passato per l’ennesima volta con la mia bici sul Ponte delle Libertà , da tempo interessato dai lavori di raccordo dello stesso con l’asse attrezzato. L’area di cantiere è transennata e venendo da Via Aterno ci si trova davanti ad una strettoia che dopo la discesa del sotto passo risale verso la sommità del ponte. Sul lato destro non c’è il marciapiede che invece appare un cima, di ridotte dimensioni.
Nel via vai mattutino, i mezzi motorizzati: macchine, furgoni, camion, autobus, transitano in due colonne lungo il tracciato stradale residuo; a velocità nettamente ridotta, guardingo, lo faccio anch’io, con la mia bici. Ma questa volta anche una giovane donna col suo bambino in braccio, addossata alla rete rossa di sicurezza, sta attraversando il ponte. Tutti condividiamo lo stesso spazio, la stessa corsia. Non c’è dubbio: in una scala di sicurezza da 1 a 100, io con la bici e la mamma con il bimbo siamo molto in basso, loro più di me.
Cosa credete che racconti ai suoi cittadini la città , in questo luogo? E cosa penseranno gli autisti delle auto, dei furgoni, e chi va in bici e a piedi, di questo pezzo di città ? Si, è vero, siamo in una fase transitoria, ci sono dei lavori in corso. Ma pensiamola terminata quest’opera, questo raccordo, a quattro corsie, di connessione con un asse viario a scorrimento veloce.
Ecco: cosa dice la città qui? A quale utente sta parlando? Quale prospettiva racconta? Quale scenario disegna? E voi, transitando da quelle parti, in auto ma anche in bici o a piedi, cosa dite alla città ? Cosa chiedete?
Sono certo che se ascoltassimo cento o mille pensieri, troveremmo una convergenza di alcuni di questi su posizioni simili, forse ognuno riesce anche ad immaginare quali.
Ma a me sarebbe piaciuto sentirne uno, quello della donna che quella mattina attraversava, rasente la rossa rete di sicurezza del cantiere, il Ponte delle Libertà con il suo bambino, stretto forte in braccio, al riparo, al sicuro, per portarlo dall’altra parte. Dove c’è la scuola.
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