Gianfranco Colacito
ROS Carabinieri, terrorismo neofascista: 14 arrestati, 31 indagati, armi e piani eversivi
L’Aquila – NEL MIRINO PALAZZI AUTORITA’ E UFFICI EQUITALIA “CON LE PERSONE DENTRO” – Quattordici arresti in varie regioni italiane (ma base operativa a Montesilvano) e perquisizioni (con sequestri di armi) a carico di altri 31 indagati. E’ il risultato di un blitz – operazion “aquila nera” – dei carabinieri del Ros, coordinati dalla procura dell’Aquila, contro un “gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista ‘Ordine Nuovo’, progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, utilizzando i social network quale strumenti di propaganda eversiva”.
Nelle intercettazioni si sente parlare di armi reperibili o reperite in Slovenia, inclusi i famosissimi mitra russi AK47 (tra le armi da guerra più diffuse e preferite dalla criminalità 
perchè efficienti e munizionabili sul mercato), esplosivi e telecomandi con telefonini. Insomma, cariche deposte e pulsante da premere a distanza per assistere. Nel caso di Equitalia, si pensava forse di far saltare vari uffici contemporaneamente.
Nell’ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalita’ di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico ed associazione finalizzata all’incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
I carabinieri hanno anche documentato “i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina gia’ pianificata o approvvigionamenti all’estero”. Esistono inoppugnabili documenti e soprattutto intercettazioni, dalle quali si evince la ricerca di armi e la p0recisazione di obiettivi importanti. Spesso si trattava di esponenti delle istituzioni, alti funzionari dello Stato, politici, sedi di uffici (con persone all’interno) da colpire con precisione – cioè obiettivi mirati e scelti – e non “come in quel capolavoro della strage di Bologna”. Molte le armi sequestrate.
Due degli arrestati risiedono a L’Aquila, nel villaggio p0ert terremotati di Collebrincioni. Uno ha ben 93 anni, ed è ritenuto l’ideologo dell’organizzazione eversiva, i cui atteggiamenti e le cui convinzioni con slogan altisonanti e frasi fatte, ricordano il terrorismo degli anni di piombo. La differenza è che in questa organizzazione lo strumento più usato era il web per propaganda eversiva, comunicazioni, scambi di informazioni, appelli. Tra gli obiettivi di cui si parla molto, gli uffici di Equitalia. La mente dell’organizzazione sarebbe un ex carabiniere di Montesilvano, S.M. di 48 anni.
Alla conferenza stampa di questa mattina è intervenuto il capo del ROS, reparto operazioni speciali dei carabinbieri, generale Mario Parente.
Le indagini riguardano oltre all’Abruzzo, la Lombardia, il Piemonte, il Lazio e La Campania.
Gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Aqula Nera” condotta dal Ros contro l’eversione sono: Stefano Manni, 48 anni di Ascoli Piceno ma residente a Montesilvano; Marina Pellati (49) di Varese, residente a Montesilvano; Luca Infantino (33) di Legnano (Milano), ivi residente; Piero Mastrantonio (40) dell’Aquila, ivi residente; Emanuele Pandolfina Del Vasto (63) di Palermo, residente a Pescara; Franco Montanaro (46) di Roccamorice, ivi residente; Franco La Valle (51) di Chieti, ivi residente; Maria Grazia Callegari (57) di Venezia, residente in provincia di Torino; Franco Grespi (52) di Milano, residente a Gorizia; Ornella Garoli (53) di Milano, residente a Gorizia; Katia De Ritis (57) di lanciano, ivi residente. Ai domiciliari sono finiti Monica Malandra di 42 anni dell’Aquila, ivi residente, Marco Pavan (30) di Venezia, residente a Padova e infine, Luigi Di Menno di Bucchianico 47enne di Lanciano, ivi residente. Nell’ambito dell’operazione sono state complessivamente indagate 44 persone. La base operativa era Montesilvano.
Loading ...
Non c'è ancora nessun commento.