Province, il tasto dolente dei tagli


L’Aquila – (Foto: quando la Provincia c’era ed era una concretezza anche per chi ci lavorava) – Un SMS anonimo in mattinata ha fatto sapere che i lavoratori provinciali – almeno a L’Aquila – son o pronti ad occupare gli uffici dell’ente in via Aldo Moro. E’ la manifestazione di uno stato di ansia crescente dilagante ormai tra i dipendenti delle province. Solo in Abruzzo, potrebbero essere più di 700 i lavoratori a rischio, che attendono le decisioni romane di chi sta lavorando alla legge di stabilità. Molte persone dovrebbero trovare collocazione presso la Regione e presso i comuni, ma non si sa come e quando, e soprattutto quanti avranno un futuro e uno stipendio. E’ la prova della confusione enorme in cui si agisce e si agì allorché si decise di “abolire” le province, senza scrivere un futuro certo per chi ci lavora. Il presidente di Pescara ha detto che, con la buona volontà e la voglia di capire le situazioni caso per caso, il numero di coloro che dovranno subire la mobilità potrebbe scendere. Ma nessuno, al momento, è in grado di assicurare che le province “morte” non significheranno anche lavoratori “morti”.


19 Dicembre 2014

Categoria : Cronaca
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