De Matteis: basta parole, vediamo i fatti
L’Aquila – Giorgio De Matteis interpreta ciò che pensano in tanti, ormai, nel cosiddetto cratere sismico. Troppe parole, annunci, promesse e carte che non si vedono: “Basta con i proclami. Lo si faccia e basta”. Così risponde all’annuncio di Guido Bertolaso sulla sospensione della tasse per i cittadini del cratere aquilano. Poi De Matteis passa al tema della ricostruzione: “Nonostante il 17 dicembre scorso sia stato approvato il decreto per la nomina del Presidente della Regione Gianni Chiodi a commissario per l’emergenza terremoto per il 2010 – commenta De Matteis – a tutt’oggi tale decreto non è stato ancora pubblicato”. Non poche le preoccupazioni e le perplessità del Vicepresidente sul ritardo del passaggio di consegne. “Non abbiamo più bisogno di proclami. Ci aspettiamo ora più che mai dal Governo risposte chiare e concrete – prosegue De Matteis – anche in relazione alla proposta della Regione di detassare tutti gli aquilani colpiti dal sisma fino a giugno prossimo. Ci auguriamo che il passaggio di consegne possa avvenire in modo attento e preciso, senza nessuna proverbiale ambiguità. Intanto il Vicepresidente del Consiglio fa sapere che al momento sono state raggiunte 4 mila firme sulla richiesta, da parte di tutti gli abitanti del cratere, di una proroga della sospensione delle tasse, secondo il criterio già adottato lo scorso aprile. “Questo dimostra – precisa De Matteis – quanto sia alta in questi giorni l’attenzione dei cittadini a questo problema”.“La mia preoccupazione resta – conclude De Matteis, in relazione alla rassicurazioni odierne di Guido Bertolaso e Gianni Letta sulla sospensione delle tasse – perché ancora una volta sentiamo proclami. Tutto viene dato per concessione e non per diritto ai cittadini aquilani. Tutto viene offerto come realizzabile, senza né tempi né modalità. Parlano tutti, specie quelli che fino ad oggi sono stati smentiti dai fatti. Sarebbe davvero interessante sentire la voce di chi, come il Ministro Giulio Tremonti, è rimasto fino ad oggi nel più profondo e sconcertante silenzio”.
(Nella foto Giorgio De Matteis)
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