“Centrali sicure”, dice la Snam, ma…
Sulmona – A RAVENNA UN INCENDIO CON FIAMME DI 30 METRI (foto) – Scrivono i comitati cittadini per l’ambiente: ““Un forte boato all’alba del 10 dicembre scorso, ha svegliato la frazione di S. Antonio e molta parte della città di Ravenna: un incendio con fiamme alte oltre 30 metri, si è sviluppato nella centrale Snam di gas metano in via S. Alberto, il cosiddetto nodo Ravenna, terra della Snam, che scalda il metano prima che venga immesso nella rete nazionale”. La notizia non ha avuto eco nei TG nazionali, come non l’hanno avuta in passato le esplosioni dei gasdotti Snam: (nella bassa molisana nella periferia di Montecilfone il 15 gennaio 2004 per una frana; a Tarsia, in Calabria l’11 febbraio 2010 a causa di uno smottamento di terreno; a Tresana per lavori di manutenzione il 18 gennaio 2012 ed a Sciara (PA) il 20 luglio 2013, causata da un movimento franoso).
La centrale prevista a Case Pente, oltre ai camini con le loro emissioni inquinanti, avrà le quattro linee di collegamento più il quinto tubo che proseguirà il suo percorso verso Foligno: tutte condotte da 1200 mm. di diametro ognuna e ad una pressione di gran lunga superiore a quella della centrale interessata dall’incendio nei pressi di Ravenna.
Questi episodi confermano quanto sia indispensabile l’adozione del principio di precauzione previsto dal trattato della C.E. come fondamento della politica ambientale comunitaria (Art. 174), principio che come comitati, considerata l’alta sismicità del nostro territorio, abbiamo invocato subito in tutte le osservazioni inviate ai Ministeri interessati perché, come la cronaca dimostra, queste infrastrutture per le loro caratteristiche, non sono escluse da incidenti.
Ma devono essere soprattutto spunto di riflessione profonda, sia per i cittadini che per le istituzioni, sul rischio elevato cui sarà sottoposto il nostro territorio dalla realizzazione del progetto della Snam.
Ed è proprio alle istituzioni, distanti e silenti, che ci rivolgiamo in questo periodo di massima accelerazione degli iter autorizzativi per la centrale e per il metanodotto: è del 28 novembre, infatti la pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento alla costruzione anche per il metanodotto e dobbiamo registrare, nonostante le promesse fatte dai politici che hanno partecipato all’assemblea del 22 settembre scorso al Cinema Pacifico, una totale assenza di iniziative per quanto attiene alla proposta alternativa di progetto e di coinvolgimento anche delle altre Regioni interessate al tracciato.
Perchè questo “lascia che sia” proprio ora che quella negazione dell’intesa della Regione Abruzzo dovrebbe esprimere tutta la forza del NO in essa contenuta? Perché il nostro Sindaco ed i Sindaci del comprensorio non sono loro stessi promotori di iniziative che aggreghino, informino nel modo corretto e responsabilizzino maggiormente i cittadini affiancandosi all’impegno costante dei comitati?
Siamo sempre stati convinti che la difesa del territorio e dei diritti costituzionali è una lotta che si porta avanti all’unisono con i rappresentanti eletti, ma questi ultimi devono dimostrare di volerci essere.
In questa fase, possiamo ancora una volta far sentire la nostra voce ed è per questo che rivolgiamo l’invito ai cittadini, comitati ed associazioni sociali, culturali e di categoria, ad inoltrare le osservazioni all’avviso di avvio del procedimento per il metanodotto il cui termine scade il 17 gennaio 2015.
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