Sciopero, a Pescara almeno in 6.000
Pescara – IN ABRUZZO CON CGIL E UL ANCHE L’UGL – In corteo anche l’assessore regionale Lolli, che ai microfoni dice: “Una politica sociale in regione non c’è mai stata… Stiamo provando a farla”. Gianni Di Cesare, capo della CGIL, avverte: “Se ci saranno altri tagli, il 2015 sarà peggio del 2014″. Tra le altre voci la diagnosi è perentoria: “Corruzione ed evasione fiscale, ecco dove mettere le mani per avere più risorse”.
E’ policromo, pieno di slogan, vignette, e anche musica lo sciopero generale in Abruzzo, tra striscioni di lavoratori giunti da tutto l’Abruzzo, con le insegne delle loro aziende in crisi o morenti, o già morte. Ironia, ma anche sarcasmo. Consapevolezza della drammatica situazione che logora e strapazza, incombe e minaccia.
“Articolo 18 reddito per tutti”. E’ uno dei tanti striscioni della manifestazione in corso a Pescara nell’ambito dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil – in Abruzzo ha aderito anche l’Ugl – contro il jobs act e la legge di stabilita’. In piazza a Pescara – riferisce l’AGI – oltre 6 mila persone, che hanno attraversato le vie del centro fino a raggiungere piazza Sacro Cuore per il comizio finale.
Presenti, tra gli altri, il segretario nazionale della Uil Antonio Foccillo e i segretari regionali di Cgil e Uil, Gianni Di Cesare e Roberto Campo. Grande schieramento delle forze dell’ordine. Traffico in tilt, parcheggi pieni e anche proteste da parte degli automobilisti.
“Questa ampia partecipazione – ha detto Di Cesare – e’ sintomo di una grande forza e di una grande volonta’. E’ sintomo della necessita’ di cambiamento e di far ripartire l’Abruzzo. Il tempo e’ scaduto, bisogna agire e reagire, partendo dalla Regione e dalla Giunta”.
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