Rottamati i superpadri della Patria


(Foto: alcuni senatori a vita) – Il voto un po’ scapigliato in commissione, ieri, ha scompaginato i piani politici dei partiti del Nazareno ed ha rottamato – per un pelo, ma la maggioranza è fatta anche di… peli – i superpadri della Patria, i portatori di laticlavio nominati anziché eletti. Parliamo dei senatori a vita. Si è scelto di rimandare a godere della luce della loro rispettabilità, ma senza sedere in Senato, persone preclare e valenti, che in passato sono risultate anche decisive in certe situazioni confuse e difficili. Di quelle in cui anche due o tre voti contano, anche se espressi da austeri vecchietti portati in barella nell’aula.
L’abolizione dei senatori a vita è una giusta evoluzione democratica. Contrasta un po’, è vero, con il fatto che lo stesso premier spesso in Italia è uno non eletto. Forse per questo i partiti che comandano non volevano procedere, e sono stati messi all’angolo dalle opposizioni, inclusa la Lega. Probabilmente in nessun altro paese del mondo che sostiene di essere democratico esistevano dei senatori a vita con voto incorporato, ma non eletti dal popolo. L’Italia, passo dopo passo, si allinea, si adegua, ma non riesce a farlo senza tumulto politico e forzature. Qui da ogni problema si esce sempre, quando si esce, con una sveltina, una sbandata, una rissetta politica. Non siamo capaci di essere normali.
Sarà che, spesso, la livrea della perfetta democrazia è stretta e scomoda. O sarà, più semplicemente, che stiamo comodi nei compromessi, tra i residui del passato, tra i polverosi panneggi dei salotti buoni con ori, damaschi e fiocchetti. E al potere, talora, servono anche i consunti consensi di stanchi e canuti superpadri della patria. Ma si volta pagina. Qualcuno motteggia acidulo: anche altri senatori dovrebbero essere mandati a casa… Inguaribile maliziosità, pasquinata del popolo sovrano (si fa per dire).



11 Dicembre 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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