“Grazie Telecom (2)” : utenti nel gorgo
L’Aquila -Giusi Pitari scrive: “Sono entrata a Cese di Preturo alla fine di ottobre e dopo una settimana mi sono avvicinata al furgone rosso-blu della Telecom che stazionava proprio sotto casa, tutti i giorni. Ho chiesto l’attivazione della linea telefonica e dell’ADSL. “Nessun problema, il telefono lo avrà tra una settimana e l’ADSL al massimo tra 15 giorni”. Fiduciosa attendo. Telefono al 187 e al numero verde, vengo rassicurata, tutto a posto, dicono.
Dopo 20 giorni chiamo la Fastweb chiedendo se è possibile fare un contratto con loro. Mi rispondono che è impossibile, ma che, se riesco ad avere un numero di telefono di una persona che ha avuto la linea da Telecom all’interno del progetto C.A.S.E. a Cese, posso comunicarlo, in maniera che si possa capire dove è ubicata la centralina Telecom e attivarmi la linea Fastweb. Rimango stupita e incredula, ma poi apprendo che la stessa cosa è accaduta ad una mia collega che abita a Bazzano. La conclusione è che Fastweb è stata tenuta fuori.
Comunque aspetto ancora, poi spazientita richiamo il 187 dove mi dicono che per l’attivazione c’è un problema: risulto insolvente nei confronti di Telecom per una bolletta non pagata di 250 Euro intestata a me con scadenza luglio 2009. Cerco di spiegare che il mio precedente abbonamento era Fastweb e che comunque, essendo la mia casa inagibile, è impossibile che io abbia effettuato telefonate per 250 Euro. Intanto ricevo il modem di Alice. Dopo svariate chiamate la Telecom mi invia la bolletta incriminata e scopro che è davvero intestata a me, corrisponde anche il mio codice fiscale!!! Si tratta di una bolletta di luglio 2009 di un numero di telefono con prefisso 081, NAPOLI!!. Chiamo subito, spiego la situazione, la signora (Palmieri L. per la precisione) mi tranquillizza e mi scrive che la mia pratica è stata sbloccata e che presto avrò un appuntamento. Mi spiega che si tratta di una frode e che la pratica è stata inoltrata all’apposito ufficio. Chiedo se devo fare qualcosa e la signora mi risponde di no. Aspetto l’appuntamento che arriva per il 15 dicembre alle ore 13.30. Dopo un’ora di attesa mi chiama il tecnico e mi dice che non ha potuto provvedere all’attivazione del mio numero 0862469249 perché, risultando io insolvente, non ha potuto procedere.
Chiamo il numero verde 800449590, digito il mio numero di pratica e la signorina mi spiega che sono insolvente e che devo chiamare il 187. Richiamo il 187, mi dicono che per loro è tutto a posto e che hanno già provveduto a darmi un altro appuntamento per il 28 dicembre.
Cerco di spiegare la situazione e che per di più ho fretta di avere almeno l’ADSL. La signorina, napoletana tra l’altro, ridacchiando mi dice: “Ma se aveva tutto questo bisogno perché ha aspettato tanto tempo a farsi un telefono?”. Risparmio la mia risposta.
A questo punto scrivo alla signora Palmieri che mi risponde quanto segue: Buongiorno, sono a confermarLe di avere già provveduto a rendere eseguibile la Sua pratica di prevedibilità 103737973 in data 10/12/09. Oggi stesso ho provveduto, in seguito alla presente, a chiudere con eseguibilità la pratica 101131297 generata dall’l’ordinativo 0815491619 ( emesso in data 15/12/09 ) di attivazione linea telefonica e Adsl. Da domani sarà per Lei possibile, chiamando il 187, conoscere l’appuntamento a Lei assegnato.
Con un’altra e-mail mi dice che il mio numero di telefono è cambiato: 0862469250.
Telefono al 187, a questo punto un’altra signorina mi dice “La stanno “fregando” signora, le attiveranno la linea telefonica e con la prima bolletta le verranno addebitati anche i 250 Euro della sua insolvenza”.
Riscrivo (il giorno 16 dicembre) alla signora Palmieri la seguente e-mail:
Gentile signora Palmieri,
vorrei sapere se, dato che, in qualche modo, voi siete stati oggetto di frode perché, come comunicatole, io non sono la persona che ha firmato il contratto per il numero con prefisso 081, pur essendo a me intestata la fattura numero RT03500808, io debba in qualche modo cautelarmi da eventuali vostre rivendicazioni. Non vorrei che mi venisse in seguito addebitata tale fattura di cui personalmente non so nulla. Proprio tale presunta insolvenza ha impedito al vostro tecnico di attivarmi il giorno 15 dicembre la linea telefonica di cui ho assoluto bisogno oltreché diritto. Reputo assurdo dover vedere rimandato l’allaccio per una frode ai vostri danni che, invece, sto pagando io. Vorrei ricevere da lei una dichiarazione ufficiale di mia estraneità nei riguardi dell’insolvenza.
Le ricordo che io abito a L’Aquila, non ho mai avuto nulla a che vedere con Napoli. Inoltre la fattura a me intestata risale al luglio 2009, data nella quale risiedevo in un camper data la mia situazione di terremotata.
Purtroppo ancora non ho risposta. Qualcuno sa dirmi cosa devo fare? Stampare la bolletta e portarla alla Guardia di Finanza? Ho provato a disdire il contratto ma non sono riuscita”.
(ndr) – Una risposta possiamo darla noi alla signora Pitari: guai a chi capita nei gorghi mostruosi della Telecom, quando qualcosa si intoppa. Si rischia di non uscirne più. Esperienza fatta.
La Telecom è implosa su se stessa, raggomitolata tra una serie incredibile di scaricabarile, incompetenze, indifferenze, ritardi, inettitudini: centinaia di utenti se la sono cavata semplicemente fuggendo altrove. Chi sa , ci chiediamo, se queste cose le sa il nostro compaesano Oscari Cicchetti, che è un vertice dell’azienda. Speriamo che qualcuno gliele faccia sapere.
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