Sindacati su province e rischi per lavoratori
L’Aquila – TAGLI DI RISORSE, ECATOMBE DI PRECARI, DISSERVIZI A DANNO DEI CITTADINI – Che la sofferta, contorta e ambigua “eliminazione” delle province potesse avvenire in modo serio e senza danni per nessuno, anzi con ingenti risparmi, non lo aveva in cuor suo mai creduto nessuno. Una riforma così profonda è da paese serio, dalle ferme intenzioni e dalla programmazione politica razionale e completa. Cioè il contrario dell’Italia arruffona, soggetta a interessi di singoli, guidata da politici che mirano al proprio tornaconto e non a quello collettivo. Facile e pessimistica previsione, visto che i problemi ci sono tutti e subito.
Le province di fatto esistono ancora e gestiscono potere e risorse, ne sollecitano altre, alcune (come L’Aquila) sono fantasmi che affogano nelle inchieste, altre si affannano a tentare di idmostrarsi utili. Ma, quel che è peggio, sorgono problemi per i lavoratori e per i servizi ai cittadini.
Salvaguardare i servizi per i cittadini e i lavoratori. E’ questo l’appello che i segretari generali regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil lanciano a parlamentari e Regione Abruzzo relativamente all’istituzione delle nuove Province. In Abruzzo sono ancora da individuare e attribuire le funzioni, fondamentali e non, finora svolte dalle province e dal 31 dicembre 2014 – affermano le organizzazioni – si rischia l’interruzione di molti servizi. La situazione finanziaria delle Province abruzzesi, gia’ drammatica, e’ aggravata ulteriormente dai tagli contenuti nella legge di stabilita’. Chi organizzera’ il trasporto scolastico dei disabili, la viabilita’, il piano neve, la tutela ambientale, gli interventi contro il dissesto idrogeologico, i servizi legati all’edilizia scolastica, l’attivita’ centri per l’impiego…? Ad esempio, chi garantira’ la prosecuzione del piano europeo ‘Garanzia Giovani’ se non sono subito definite le attribuzioni dei Centri per l’impiego? I sindacati chiedono pertanto ai parlamentari abruzzesi che nella legge di stabilita’ “vengano contrastate le norme legislative che tagliano la spesa del personale e il divieto di proroga dei contratti precari; che propongano emendamenti volti a ridurre i tagli alle province, insostenibili in Abruzzo, che la manovra impone”. Al presidente e alla Giunta regionale Cgil, Cisl e Uil sollecitano, invece, “l’attivazione immediata della cabina di regia, prevista dalla legge 56/2014 e dall’accordo Stato-Regioni; l’individuazione delle aree vaste cui affidare le funzioni” e “di attivarsi immediatamente per scongiurare l’interruzione di servizi fondamentali per i cittadini e garantire i diritti del personale”.
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