Salvare la Sangritana, si può
Lanciano – L’idea di mettere insieme le partecipate dalla Regione Abruzzo che operano nel settore del trasporto pubblico locale nasce, in teoria, dall’esigenza di realizzare economie di scala e contenere i costi di gestione. La Regione Abruzzo, decide di realizzare un’unica società pubblica con l’obiettivo teorico di efficientare il servizio. Le società coinvolte sono tre: Ferrovia Adriatico Sangritana S.p.a. (SANGRITANA), Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi S.p.a. (ARPA), Gestione Trasporti Metropolitani S.p.a. (GTM). E’ questo l’incipit dell’intervento del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale a Lanciano, Manlio D’Ortona, che snocciola punto per punto la questione che in questi giorni è stata al centro di un acceso dibattito, ma che secondo lo stesso esponente di opposizione, è stata caratterizzata da un confronto che non ha favorito la chiarezza.
D’Ortona, parla delle modalità attraverso le quali i decisori regionali vogliono intervenire per raggiungere l’accorpamento. “Si tratta – ha detto – di una operazione che tecnicamente si chiama incorporazione per fusione, cioè si decide di incorporare Sagritana e Gtm in Arpa. Spariscono giuridicamente, dunque, le due società incluse e rimane solo la società incorporante ovvero Arpa, che diventerebbe, così, l’azienda unica regionale di trasporto. E questa impattante operazione di apparente snellimento – dice ancora – si vuole attuare con una legge regionale composta di soli sei articoli, con una relazione d’ accompagnamento che non dice nulla su scopi, strategie e nuovi assetti societari”. L’esponente di Forza Italia si sofferma anche sul metodo attuato dal governo regionale:
“Un’operazione così forte – sottolinea ancora – necessita di uno studio e di un piano industriale da spalmare su di un asse temporale di almeno cinque anni, che faccia emergere gli scenari possibili soprattutto in un settore complesso come quello del trasporto pubblico con dettagli e analisi di ciò che la nuova società dovrebbe porre in essere nel contesto di un mercato regolato da gare pubbliche ed europee. Ma di studi o piani strategici connessi alla costituzione della nuova società e al suo futuro nemmeno l’ombra – commenta il capogruppo. Questa legge, che andrà in consiglio regionale il prossimo 9 dicembre 2014, solleva tante domande senza risposte che mettono in dubbio le stesse ragioni che motivano la sua costituzione”.
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