Deposito di eternit, nessuno si muove
Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “via monsignor Rocco Cocchia a Chieti, il prosieguo di via Don Minzoni, a pochi metri prima di immettersi in Via Gran Sasso, sulla destra, c’è un deposito di eternit, come ben evidenziato con fogli stampati. Già questa segnalazione è stata fatta in data 19 novembre da un giornale Web, ma ad oggi niente è stato risolto.
Ho parlato personalmente con il sindaco Umberto di Primio, massimo responsabile della salute dei cittadini, che si è immediatamente attivato per la segnalazione alla ASL, (Ente territoriale preposto alla sanità pubblica), ma nessuna azione avuto luogo. L’argomento eternit è da giorni illustrato a livello nazionale in riferimento alla sentenza di assoluzione dei dirigenti dell’ex stabilimento a Casale Monferrato AL, nel processo Eternit per le morti di tumore.
A Chieti, una o più persone coscienti, hanno depositato l’eternit nell’area descritta. Queste persone sono a conoscenza della normativa D. Lgs 81/08 che prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute delle persone e per la protezione dell’ambiente esterno …“il materiale di risulta contenente amianto, deve essere bagnato, deve essere coperto e confinato con teli di materiale plastico, deve essere recintato e segnalato “…
Quindi tutto a posto…, ma la rimozione? Questa deve essere affidata ad una ditta autorizzata.
C’è da notare che nelle vicinanze di questo deposito, gravitano una scuola elementare, un asilo, una scuola media e tante abitazioni.
Sembra che è stato individuato la responsabilità di questa situazione e pur volendo comprendere un tempo tecnico, la burocrazia, c’è la possibilità di prevedere il caso di urgenza, sempre facente riferimento alla suddetta legge.
Quindi, perché non ancora si procede a sanare l’ambiente?
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