“Sindaco, riorganizziamo la città”


L’Aquila – Prima di edificare strutture e autorizzare interventi nel territorio, occorre riorganizzare e pianificare la città che verrà, altrimenti destinata ad essere approssimativa e confusa. Eugenio Carlomagno e Patrizia Tocci (Comitato un centro storico da salvare) in viano al sindaco, ai consiglieri comunali, e per conoscenza a Bertolaso, al prefetto e alla presidente della Provincia una lettera aperta: “Egregio sig. Sindaco, visto che ci stiamo avvicinando a Natale approfittiamo di questo spazio per ringraziare tutti quelli che , all’estero e in Italia , in mille modi diversi, sono stati sensibili e generosi con L’Aquila e i suoi abitanti. Abbiamo appreso dalla stampa che verrà realizzato dall’architetto Renzo Piano , nel parco del Castello , un auditorium per la musica finanziato dalla Regione Trentino. Ne siamo davvero orgogliosi e felici. Ma non sarebbe opportuno, prima, realizzare un piano complessivo che miri ad una riorganizzazione vera della città? Ci sembra che si stia procedendo a macchia di leopardo, con interventi casuali e spesso non urgenti. Ci sono delle priorità che non vengono assolutamente prese in considerazione: la sanità, la riorganizzazione di questa città e la ricostruzione rapida delle case e delle attività commerciali. Nell’ospedale civile San Salvatore, i malati ( persone deboli e sofferenti) si trovano ancora in situazioni d’emergenza, senza le sale operatorie funzionanti, enormemente diminuito il numero dei posti letto. La mancanza di un vero piano traffico è evidente; nonostante i cambiamenti molto pesanti determinati non solo con la chiusura del centro storico ma a causa dei nuovi insediamenti, continuiamo a stare in un traffico impazzito. Esiste ancora un piano regolatore in questa città? Ci appelliamo al consiglio comunale perché riprenda una vera funzione di controllo e di progettualità valutando le vere urgenze e le vere necessità dei nostri cittadini. Ci sembra che il nostro territorio stia diventando una terra di nessuno dove basti avere i finanziamenti per proporre opere necessarie ma non urgenti in questa fase. Gli sforzi progettuali e i finanziamenti devono essere impiegati per ricostruire ciò di cui davvero la comunità sente il bisogno. Più volte abbiamo chiesto che i cittadini venissero coinvolti in questa fase così delicata per il nostro futuro. Per esempio le attività commerciali sono state completamente ignorate da qualsiasi piano di ricostruzione ; i problemi degli studenti , che sono stati la maggior risorsa economica di questa città, – non vengono presi in considerazione se non per interventi casuali e scollegati da una vera visione della importanza odierna e futura dell’università .
La musica, il teatro e tutte le varie attività culturali sono necessarie. Ma è prioritario riportare tutti gli abitanti in questa città, perché possano ascoltare la musica, andare a teatro e partecipare alle attività culturali . Oppure rischiamo ,tra qualche anno, di avere bellissime cattedrali in un deserto”.
(Ndr) – La lettera è pienamente condivisibile, specie ricordando il fatto mille volte dimostrato che a L’Aquila la cosa più difficile da ottenere, fin da decenni scorsi, è pensare, organizzare, pianificare. Imporre regole significa non poter poi sgarrare, accettare affaristi e affarismi, privilegi, arricchimenti e illegalità. Dunque, meglio l’improvvisazuione che lascia spazi e scappatoie da proporre poi come rimedi geniali e benevolenti. Così è stato. Così probabilmente sarà.


21 Dicembre 2009

Categoria : Cultura
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