Landini a Pescara: Ilva ed energia i temi al centro del dibattito


Pescara – “Un intervento pubblico deve essere pensato avendo una visione del futuro e dei settori che sono considerati strategici. In questo senso, sicuramente la vicenda dell’Ilva ha questo significato perche’ un paese, per rimanere industriale, deve avere una industria siderurgica degna di questo nome”. Lo ha detto il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, oggi a Pescara, per partecipare all’attivo regionale del sindacato. “E li’ c’e’ un doppio problema, cioe’ – ha spiegato Landini – un problema che riguarda un assetto proprietario privato che non ha funzionato ma, anzi, ha creato dei problemi, e c’e’ il fatto che non possiamo ripetere l’esperienza Ilva o l’esperienza Alitalia. Non possiamo pensare – ha proseguito – che si scarichino sulla collettivita’ i debiti di una situazione o che si venda al primo gruppo straniero, di fatto regalando l’azienda. In questo senso io penso che li’ un intervento pubblico significhi avere manager seri, fare investimenti, recuperare soldi che la famiglia Riva aveva portato all’estero e determinare le condizioni di un eventuale accordo anche internazionale che sia accordo e non sia una svendita. Puo’ essere significativo e puo’ essere un’ opportunita’, chiedendo anche ai privati lo stesso impegno perche’ far ripartire gli investimenti. Vuol dire – ha infine commentato il segretario generale della Fiom – che il pubblico deve ricominciare ad investire ma anche i privati devono ricominciare ad investire, valorizzando chi lo fa con politiche che favoriscono questo livello di intervento”. Per il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, “Il problema dell’energia sicuramente c’e’ e riguarda sia la necessita’ di ragionare su un piano energetico nazionale sia la costruzione di un sistema industriale fondato sulle energie rinnovabili che non sia solo finanziato con soldi pubblici, ma che abbia un’idea complessiva. Dall’altra parte – ha aggiunto il leader sindacale parlando a Pescara – credo che bisogna avere un approccio molto realista che sia anche in grado di affrontare temi nuovi”. “Come pensare che se una acciaieria inquina io la chiudo, se devo trattare o raffinare il petrolio la chiudo?. Una cosa cosi’ – ha osservato Landini – non ci porta da nessuna parte perche’ siccome di queste materie c’e’ bisogno non risolviamo il nostro problema se eventualmente queste produzioni vengono fatte in qualche altra parte del mondo inquinando e noi non ci poniamo il problema di provare fino in fondo a far cose che siamo ambientalmente sostenibili e che cio’ sia possibile investendo con le tecnologie necessarie per non inquinare l’esterno”. Il segretario della Fiom Cvgil ritiene che “ci voglia un approccio in grado di valutare questa cosa. Credo che ogni caso vada valutato a se’ per quello che concretamente si realizza, ma avendo la consapevolezza che e’ necessario che anche l’Italia abbia una politica in questo senso e non lasciata al caso”.


03 Dicembre 2014

Categoria : Attualità
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.