Una zappa per la direttrice Equitalia
Ofena – E’ IL DONO NATALIZIO DI ROSSI DEL COSPA – Scrive Dino Rossi del Cospa: “Domani 2 alle ore 9.30, il Cospa Abruzzo, organizza un sitin davanti la sede di Equitalia in Via Strinella,a L’Aquila, con l’ausilio di un trattore targato targato AL 689P e rimorchio tipo carrellone lungo 8 metri, targato ak043R, con il quale verranno trasportate 2000 zappe senza i manici. Una sola zappa sarà munita di manico che verrà regalata alla direttrice di Equitalia con un bel fiocco natalizio. Sul carrellone verranno esposti manifesti con i conteggi fatti da uno studio di commercialisti visto che Equitalia nonostante il pallottoliere ancora non comunica la cifra all’azienda agricola Dino Rossi di Ofena per la quale è stata presentata un interrogazione parlamentare.
Soprattutto, si porta a conoscenza dell’opinione pubblica di Equitalia con l’aiuto della politica senza fare nulla di concreto, nessun tipo di investimento, senza creare indotto per l’economia, spillano i soldi alle aziende agricole e non, ai liberi professionisti e tutti gli imprenditori che si sono avventurati ad investire in una nazione formato da un governo malato, incostituzionale diretto da personaggi avidi di soldi. Le zappe le portiamo per rinfrescare la memoria ai funzionari di Equitalia e ai politici soprattutto abruzzesi, atto a ricordare le loro origini contadine, visto che oggi se la spassano con i soldi nostri, facendo gossip, mentre gli imprenditori abruzzesi sono ancora a resistere tentando di salvare di le proprie aziende, da una crisi generata dalla loro incompetenza.
Cediamo volentieri le zappe a questi signori affinché vedano di quanto duro lavoro ci vuole per trarre dal nulla il reddito necessario per l’economia, con la speranza che loro siano più bravi di noi a trarre ricchezza dalla terra e si rendano conto cosa vuol dire notificare cartelle con interessi da capogiro. Potremmo regalare loro anche i nostri trattori, ma noi non siamo dei sadici, ci rendiamo conto dei tagli di assegnazione di gasolio agricolo agevolato, quindi partirebbero svantaggiati, in quanto sarebbero costretti ad acquistarlo al distributore nazionale, di conseguenza il ricavo dalle coltivazioni verrebbe meno. Se riusciamo a catturare un cinghiale vivo, lo libereremo negli uffici di riscossione, così si renderanno conto dei danni che provocano ai nostri raccolti che nessuno ci ripaga e poi dall’altra parte arriva Equitalia a riscuotere soldi che noi non abbiamo. A questo poi si aggiunge: il prezzo dei nostri prodotti imposti dalle aziende di trasformazione che fanno cartello, il costo dell’energia elettrica raddoppiata con l’arrivo dell’euro, i tagli del gasolio agricolo e quello assegnato costa un 1 euro a litro, senza contare IMU sui terreni agricoli, TASI, Irap e iva. Per finire arrivano le nuove normative sulla sicurezza sul lavoro che ci impone adeguamenti, quindi investimenti su aziende fatiscenti, i danni da fauna selvatica e per finire troppa burocrazia inventata dai politicanti per giustificare i posti di lavoro, di personaggi che arrivano in azienda con aria presuntuosa a fare multe salate a sua volta girate ad Equitalia che poi a strozzo tentano di spillare i soldi alle aziende in difficoltà .. Come il cane che si morde la coda! Un giro vizioso per mantenere strutture piene di personaggi inutili e dannosi per chi lavora e produce ricchezza. Si invitano gli organi di informazione locale a partecipare, visto che all’incontro ha garantito la presenza la trasmissione LAGabbia di LA7.
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