Gabrielli ispeziona frane e dissesti
Pescara – PER RISANARE L’ABRUZZO OCCORREREBBERO 500 MILIONI, 140 DEI QUALI PER LAVORI URGENTI – (Foto: la grande frana di Caramanico) – Il capo della Protezione civile Gabrielli, insieme con l’on. Legnini e le autorità regionali, ispeziona oggi nel territorio abruzzese le aree colpite da frane e dissesti, quelle maggiormente a rischio, tipo Caramanico, Vasto, Lettomanoppello, e altre zone del Pescarese e del Chietino.
Vi sono casi, come quello di Caramanico, che risalgono a tantissimi anni fa: la frana del centro termale avvenne negli anni Novanta, imponente e paurosa. E’ ancora lì, naturalmente, perchè il paesaggio non potrà certo essere rimarginato. In altri casi, come a Vasto, la frana del costone che guarda il mare è un fenomeno ultradecennale, forse secolare: risanamenti sufficienti a garantire la sicurezza non ci sono mai stati, nè forse sono possibili data l’entità del fenomeno.
Gabrielli intende produrre una mappa delle frane e dei dissesti, da fornire alla Regione. Quanto tempo ci vorrà , non è dato sapere. Quanti soldi ci vorrebbero sì: più di 500 milioni, almeno 140 subito per le situazioni più urgenti.
Le frane sono sempre riferibili a fenomeni naturali? Certamente no, anzi più spesso sono causate, aggravate e favorite dalla dissennatezza umana, dalle cementificazioni, dalle mancate manutenzioni e così via. Insomma, non la mano divina ma quella umana. Come gli antichi filosofi greci di Mileto, scopriamo (ma 2500 anni dopo…) che gli dei c’entrano poco o nulla, gli umani moltissimo. Le cose vanno viste e spiegate con scienza e logica, non con i prodigi e le ire olimpiche. Che però spesso hanno fatto comodo e hanno impinguato lucri e speculazioni.
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