Vaccini, la sanità sceglie il silenzio

L’Aquila – PARE CHE IL VACCINO SOSPETTO SIA STATO CONSEGNATO SOLO DALLA ASL DI PESCARA – La sanità abruzzese, nonostante la preoccupazione che serpeggia giustamente tra la gente, sceglie il silenzio. Non un comunicato, non una parola scritta su un pezzo di carta dell’assessorato regionale. Muti. In sostanza, nessuno sa nulla di ufficiale. Nella tarda mattinata si è appreso indirettamente che i vaccini sospetti dei lotti ritirati da AIFA sarebbero presenti solo nel territorio della ASL di Pescara: 15.000 dosi già consegnate ai medici di base, e molti vaccini di quel tipo già usati, senza conseguenze, almeno che si sappia finora. Le altre ASL non avrebbero i vaccini sospetti. Ma sono voci, informazioni di seconda mano. Una situazione esattamente antipodica rispetto a ciò che la gente si aspetterebbe da una istituzione, alla quale spetta il dovere preciso di dire le cose come stanno e di diffondere notizie precise e documentate.
Come abbiamo riferito ieri, molti medici di base – anche loro nell’incertezza – hanno comunicato ai loro pazienti che non somministreranno il vaccino: chi lo vuole, si rivolga perciò agli uffici della sanità e si sobbarchi a disagi, spostamenti, attese.
E’ il classico caso delle autorità incapaci di aprirsi e di comunicare con i cittadini. Le ASL sono sempre pronte a diffondere notizie sulle proprie eccellenze e sui propri meriti, o su quelli che ritengono meriti.
Quando però si verifica una situazione anomala, in cui maggiore dovrebbe essere la capacità di dire tutto e subito, per evitare allarmismi, dicerie, esagerazioni, tutti chiudono la bocca. Ancora di più se, come oggi, è sabato. Per sapere qualcosa dall’assessorato dovremo forse aspettare lunedì. Intanto, ognuno si comporti come crede.