“Molti diplomati quasi analfabeti”
Pescara – ALLARMANTI DATI DA UN DOCENTE DELLA D’ANNUNZIO – “Creare un sistema che nasca dalle scuole superiori, per reimpostare il mondo del lavoro”. E’ il suggerimento lanciato stamani da Andrea Ziruolo, docente del dipartimento di Economia dell’Universita’ degli studi “G. D’Annunzio” nel corso di un convegno promosso da Sgb Humangest Holding sul tema “Mercato del lavoro: il nuovo sistema attivo e dinamico di ingresso”.
“Purtroppo – ha detto ancora – oggi abbiamo ragazzi che non sono formati al meglio, moltissimi diplomati non sanno ne’ leggere ne’ scrivere. I nostri laureati usciranno, quindi, meno preparati perche’ nel percorso di studi hanno dovuto recuperare un gap che avrebbero dovuto colmare alle superiori.
Questo momento di grossa difficolta’ finanziaria deve essere dunque l’occasione per fare strategia altrimenti rischiamo di sprecare risorse gia’ scarse”. Dal dirigente del settore Lavoro della Provincia di Pescara, Tommaso Di Rino, e’ stata effettuata un’analisi della situazione esistente in Italia, che da una parte e’ legata all’esame, in Parlamento, del Jobs Act, e dall’altra deriva dall’attuazione della legge Delrio sulle Province, che ha creato assoluta incertezza sul futuro dei Centri per l’Impiego, in un momento in cui “le istituzioni sono hanno meno risorse”.
Di Rino ha commentato positivamente “la previsione dell’istituzione della Agenzia nazionale per l’occupazione e la spinta all’integrazione tra servizi pubblici e privati per l’impiego” di cui discute, in Abruzzo, dal 2010. Ma ad oggi, ha fatto notare, ci sono ancora “30 operatori sul territorio abruzzese, tra pubblico e privato”. “La soluzione – ha osservato – non e’ chiudere il pubblico ma promuovere l’integrazione”.Silvia Spattini, direttore e Adapt senior research fellow, ha messo in evidenza che “spesso i giovani non hanno consapevolezza del contesto lavorativo, e per questo motivo sono importanti i momenti di collegamento tra studenti e imprese, favoriti anche dalle Universita’.
Ha fatto notare che le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, “ricercano il personale spesso attraverso canali informali (passaparola, segnalazioni), e spesso il criterio della scelta e’ quello dell’affidabilita’”.
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