Tasse: “Il favore? Non dal governo, ma dalla gente che sopporta con eroica pazienza”
L’Aquila – (di Stefania Pezzopane, presidente della Provincia) – Non siamo più disposti a credere alla politica degli annunci, a chi ci rassicura che arriverà la soluzione salvifica, che poi puntualmente si rivela una pillola amara da digerire. Non siamo più disposti ad accettare compromessi. Se il governo intende adottare un provvedimento sulle tasse con cui si beffa il territorio, allora ci troverà ostinatamente contrari. Chiederemo anche al Capo dello Stato di non firmare quel documento e inonderemo il Quirinale di fax ed e-mail per far arrivare la nostra voce. Se il governo è disposto a modificarlo, allora tenga fede a quanto ha promesso. Accetteremo solo un provvedimento: il rinvio delle tasse per il 2010.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un balletto di dichiarazioni mortificanti ed imbarazzanti nel centrodestra. E’ passato il messaggio che per noi è stato fatto abbastanza. Mi sarei aspettata un’azione più incisiva nei confronti del governo e del Ministro Tremonti. Ma il centro destra locale e il Presidente Chiodi non ne sono stati capaci. Alla battaglia comune per il territorio hanno preferito la politica dei distinguo.
Quella dell’Aquila, purtroppo, è stata una delle tragedie più pesanti negli ultimi cento anni. Come si può pretendere che venga affrontata con risorse risibili e con la politica dell’inganno? Il solo affermare che in questo territorio è stato concesso anche troppo e che ora possiamo, anzi dobbiamo sbrigarcela da soli, è vergognoso. A nessuno venga in mente che con il progetto CASE si possa archiviare definitivamente l’emergenza. La ricostruzione, quella vera, deve ancora iniziare e ha bisogno di risorse certe e di politiche concrete, dentro e fuori il cratere. Il Ministro Tremonti venga a rendersi conto di persona della percentuale di disoccupati e di cassaintegrati, della realtà delle nostre aziende, dello stato in cui versano il commercio e le attivati produttive. Capirà che il rinvio delle tasse è una necessità , non un pretesto. Non stiamo chiedendo favori a nessuno, ma solo il riconoscimento di diritti che ci spettano. L’unico favore lo sta facendo la gente, che sopporta con pazienza.
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