Luci e ombre nel documento economico


L’Aquila – (di Antonio Saia, partito dei comunisti italiani) – Il documento che avrebbe dovuto essere propedeutico alla redazione della Legge Finanziaria e del Bilancio della Regione, in quanto ne doveva dettare le linee di sviluppo, avrebbe dovuto essere approvato almeno due mesi prima, è arrivato invece addirittura dopo il Bilancio e la Legge Finanziaria stessa.
Inoltre su questioni importanti come ad esempio le politiche sociali ed altro sono state adottate dalla Giunta solo l’11 Dicembre rimesse in Commissione solo nel momento della discussione.
Tutto ciò avrebbe richiesto quantomeno la presenza del Presidente della Giunta e dell’Assessore al Bilancio per confrontarsi con la Commissione sulle scelte adottate.
Ancora una volta la Giunta Regionale di centro-destra manda al suo posto un dirigente, il che dimostra che essa stessa non è in grado, né vuole discutere i suoi provvedimenti.
Allo stesso tempo denota il disprezzo delle Istituzioni parlamentari regionali, che il centro destra in Abruzzo come d’altronde a livello nazionale pratica sistematicamente.
Per quanto riguarda il merito del DPEF, và detto che in taluni passaggi riprende spunti interessanti che sono stati più volte oggetto di osservazione da parte delle opposizioni ed in particolare del PdCI e della sinistra, mi riferisco ad esempio alla necessità di far coincidere i piani sociali e sanitari, alla necessità di prevedere particolari provvidenze per l’economia delle aree protette della nostra Regione, di considerare l’istruzione nel suo complesso come elemento rilevante di sviluppo, di rilevare l’importanza di un rilancio occupazionale e della difesa della salute sui luoghi di lavoro, del problema della ricollocazione dei tanti lavoratori che per vari motivi hanno perso il posto.
Tutto ciò però contrasta in modo inequivocabile con le scelte concrete fatte nella Legge Finanziaria e del Bilancio che tagliano sistematicamente tutte le spese d’investimento lasciando inalterate e spesso aumentando le spese correnti, molte delle quali inutili ed improduttive ciò anche perché non si è fatto un attento studio preventivo sulle risorse regionali, sul loro impiego, sulle cause della lievitazione dei costi in molti settori ( come ad esempio la sanità).
Vi sono anche comportamenti contraddittori nel merito come il fatto che, mentre si parla di potenziare l’istruzione, si riducono i finanziamenti in tale direzione e si approvano leggi (come quella recente sull’apprendistato) in cui si riduce, di fatto, la scuola dell’obbligo, come anche contraddittorie sono le dichiarazioni sulla difesa dell’ambiente e sul rilancio dell’agricoltura e del turismo mentre, oltre a tagliare finanziamenti allo sviluppo, si approvano leggi come quella sulla “difesa della costa teatina” che oltre a non difendere affatto la costa, l’ambiente, l’agricoltura di pregio e la salute dei cittadini, apre la strada all’apertura di fabbriche e discariche inquinanti, ed impianti di ricerca di idrocarburi in terra ed in mare, ecc…..
In conclusione appare chiaro che la Giunta Regionale considera “chiacchiere” quelle poche cose apprezzabili contenute nel DPEF mentre continua ad operare, nel dispregio delle Istituzioni e con totale ed assoluta incapacità o volontà di affrontare e risolvere i problemi reali.


19 Dicembre 2009

Categoria : Politica
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