Allarme amianto certamente, ma il micidiale gas radon lo dimentichiamo?
L’Aquila – ORA TUTTI PARLANO DEL PERICOLOSO MATERIALE, MA LE ESALAZIONI RADIOATTIVE MAI MONITORATE SONO PRESENTI OVUNQUE – LA GROTTA DI VACCAMORTA – (Foto: due immagini della Grotta di Vaccamorta e le montagne di Tornimparte) - (di G.Col.) – Come per tante altre cose, anche per l’amianto serpeggia e si ingigantisce l’allarme, ridestato dalla sentenza della Cassazione sulla Eternit piemontese. A commento di quanto è avvenuto, rispuntano persino i dati sull’amianto e sull’opera di eliminazione da edifici pubblici e privati, tra i quali – incredibilmente – scuole e ospedali.
I dati rispolverati per l’occasione rivelano (sarebbe meglio dire confermano) che in Abruzzo, come per tante altre piaghe, siamo nella situazione peggiore: la nostra è tra le regioni più afflitte dalla presenza ancora massiccia di amianto, e stando a dati tornati in circolazione, saremmo al secondo posto nella graduatoria della pericolosità in tutta Italia. Ma sono dati, come sempre, parziali e incompleti, visto che nei conti mancano notizie certe su alcune regioni.
Dunque, potremmo – in teoria – anche trovarci in situazione ancora peggiore, in compagnia (sorprendente) delle vicine Marche. A rischio elevato sono le fasce costiere, più inquinate rispetto all’interno.
Secondo alcuni tecnici che abbiamo interpellato (non alla scoperta di scoop, ma per ribadire verità già note) ben in vista si trova l’ospedale dell’Aquila, o almeno parte di esso, che adopera pavimenti coperti da strati di linoleum, contenente amianto. E’… confortante ricordare che l’ospedale prima dell’aprile 2009 non aveva l’agibilità , e per di più utilizzava centinaia di metri quadrati di linoleum.
Come dire che si sarebbe dovuto chiudere l’intero ospedale. Un caso stridente che nessuno ha mai voluto affrontare, temendone la irrisolvibilità . Consolante pensare che altrove stanno anche peggio? No, per niente, per esempio a Chieti dove alcuni edifici ospedalieri sono a rischio sismico…
IL RADON – Ma l’argomento amianto è niente, se confrontato con quello radon. Il gas che lo studioso aquilano Gianpaolo Giuliani ha imposto all’attenzione del grande pubblico prima e dopo il terremoto del 2009, viene nelle sue ricerche considerato, osservando le sue variazioni, come precursore degli eventi sismici. Lo studio di Giuliani non è l’unico, anche altri ricercatori nella sismologia nel mondo si occupano di radon come precursore sismico, anche per la scienza ufficiale non vi sono certezze. Sui dimentica che se non vi sono certezze, non si può essere perentori nel dire sì o nel dire no.
Il radon, a parte gli studi sismologici, è un gas radioattivo che proviene dal sottosuolo in alcune zone molto più rispetto ad altre. E’ comunque presente ovunque, più o meno, e va controllato prima di edificare. Cosa che non è mai stata fatta e non viene fatta. Teoricamente, potremmo averlo sotto i piedi in ogni luogo, sia negli edifici privati che in quelli pubblici. Starebbe alle autorità sanitarie e alla Regione misurarlo e rilevarne la presenza. Ma è un argomento tabù, vista la quasi totale carenza in questo tipo di prevenzione e monitoraggio del suolo.
Come dire: nessuno se n’è mai occupato o preoccupato davvero e non ne sappiamo nulla. Alcune situazioni sono particolari, ma si è sempre fatto a gara da parte di istituzioni e politica nel soffocare o insabbiare: è il caso di Tornimparte, non lontano dall’epicentro del terremoto del 2009, dove le esalazioni di radon sono di certo più intense rispetto ad altri territori. La zona pericolosa è la Ruella, come attestano studi e rilievi di scienziati e docenti universitari, firmati dai professori e scienziati Moretti, Ferrini, Di Sabatino e Sciocchetti alcuni anni fa. Dimenticati e messi da parte. Meglio non sapere… Anche se il nome della grotta al radon la dice lunga: si chiama Vaccamorta.
Amianto certamente, ma radon pure. Qualcuno ne vorrà parlare? Che sia la volta buona?
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