Presidio per il no all’elettrodotto


Riceviamo da un sedicente comitato spontaneo contro l’elettrodotto Villanova Gissi una nota firmata con i soli nomi di battesimo di alcune persone, che in parte riportiamo: “La storia delle persone che si ritrovano insieme a lottare contro l’elettrodotto Villanova-Gissi è lunga, ma solo ora comincia a trovare la connessione giusta per unirsi. Il momento è strano e coincide con gli espropri da parte di Terna dei terreni nei quali il progetto dell’elettrodotto Villanova-Gissi prevede di impiantare i piloni e le strade di accesso per i cantieri per la realizzazione dell’opera. Fin’ora queste persone si sono mosse come potevano per opporsi, avvalendosi di tutte le possibilità che la legge offre. Pian piano scopriamo che tante persone, ognuna in modo diverso e in diverse zone della regione, per le proprie possibilità e in vari momenti hanno fatto qualcosa per opporsi a tale opera. Essendo
cittadini semplici, senza cariche istituzionali o grandi poteri, ci siamo potuti limitare a difendere quanto a noi più prossimo: la casa e la terra. Perché ci è sempre stato detto che appellarsi alla salute, con il sistema legale vigente, non avrebbe portato a nulla, perché nonostante gli studi e il principio di precauzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il progetto rispetta tutti i limiti di legge.
Ciò ha fatto sì che ognuno dei cittadini che si trova in questo comitato spontaneo agisse
individualmente per informare o per fare azione legale. Ciò ha prodotto una rete di cittadini nel
territorio che ha seguito tutto il percorso, almeno dal momento in cui si è palesata la presenza di tale
opera. Va sottolineato che i cittadini sono stati poco e male informati su quanto stesse accadendo, e spesso
sono venuti a conoscenza di quest’opera solo dopo che era stata approvata, nonostante il progetto
risalga al 2005. Sono stati alcuni cittadini, a mobilitarsi nei propri comuni affinché questi rifiutassero l’accordo con
Terna, sono stati i cittadini a fare pressione sociale sui sindaci affinché annullassero le delibere di
accordo con Terna e sono stati ancora una volta i cittadini ad opporsi agli espropri prendendosi la
responsabilità di tale azione”.
(Ndr) - La prima regola che i cittadini debbono darsi quando manifestano le loro idee o le loro proteste è abbandonare l’anonimato, dietro il quale molti usano celarsi. Dunque per pubblicare ancora documenti di questo comitato, è necessario conoscere i nomi di chi lo guida e la località in cui opera. In questo paese è ancora lecito protestare contro qualsiasi cosa, dunque perché anonimi?


20 Novembre 2014

Categoria : Cronaca
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