Confindustria unificata ed è subito trama
L’Aquila – (di G.Col.) – (Foto: la sede regionale di Confindustria che potrebbe sparire, e sotto Fabio Spinosa Pingue, aspirante capo dopo l’unificazione) – La Confindustria abruzzese sta lavorando, come ha fatto sapere a parte della stampa, evidentemente a lei gradita, per unificarsi in Abruzzo probabilmente entro il 2015, affidando la guida regionale a Fabio Spinosa Pingue, attualmente capo della Confindustria aquilana.
Unificare per risparmiare è un ottimo obiettivo, solo che, secondo un vecchio e inguaribile vizio mentale, in Abruzzo non è che l’ennesima occasione per una trama. Naturalmente ai danni dell’Aquila.
La sede della Confindustria a L’Aquila c’è e ve la mostriamo nella foto. E’ a Pile ed è stata anche restaurata dopo l’aprile del 2009. Cosa che suscita molti dubbi sulla qualità dell’edificazione della sede. Un edificio nuovo, presumibilmente antisismico ad ovo (o no?) subisce tante ferite da un terremoto? Da restare perplessi…
Come era fatto?
Comunque il discorso non è questo. E’ piuttosto da rilevare che l’edificio in foto è anche la sede regionale dell’organizzazione degli industriali.
Appare quindi sospetto che nelle cronache sugli ultimi sviluppi (tra i quali l’aspirazione realistica di Spinosa Pingue alla guida regionale) si parli della scelta della futura sede unificata… a Pescara. Dove qualcuno avrebbe già generosamente offerto gratis una struttura ospitante. Ma perchè, qui pagano forse il fitto?
Reazioni a L’Aquila non ve ne sono state, e la politica, che in fondo è artefice e regista di ogni avvenimento, tace. Dunque consente. Tace Spinosa Pingue, che evidentemente pur di essere designato non trova niente di strano nell’offerta pescarese. Tace ogni esponente politico di questa città ormai prona di fronte alle decisioni che si adottano: tutte a Pescara, s’intende, visto anche che il partito principale – il PD – è in quella città dove annovera fior di esponenti, compreso il presidente D’Alfonso. Che si dice sempre molto amico dell’Aquila.
C’è da sospettare e aspettarsi che tutte le future unificazioni di enti e uffici puntino verso Pescara, dove c’è chi conta e chi decide. Naturalmente, nessuno accetterà di lasciarsi asfaltare supinamente. E si vedrà come i cittadini valuteranno PD e altri cervelli pensanti.
Ma è difficile capire come qualcuno possa accettare uno scippo – altro non è infatti -anche per un’organizzazione che la sede ce l’aveva da prima e ce l’ha e anche ristrutturata. Chi e con quale logica può pensare di strappare la sede a L’Aquila, dove c’è il sito anche fisico, per aprirne un’altra altrove?
L’Abruzzo non ha camminato e non camminerà mai finchè sopravviveranno mentalità e arretratezze del genere, basate sulla furbizia, sullo scippo, sulla spoliazione, sul togliere da una parte per portare dall’altra. Senza senso e senza alcuna reale necessità o logica.
Quanto a Spinosa Pingue aspirante futuro presidente regionale della Confindustria, teoricamente aquilano, o teoricamente schierato con il territorio aquilano, si è accorto della trama? In caso contrario, eccoci ad avvertirlo. Crede che tutto potrà avvenire senza danni e contraccolpi? Crede male…
Non può essere accettato lo sgomitare dei più forti, chiamiamoli prepotenti, complice la politica sempre incline a favorire i più numerosi, i più capaci di strepiti e stentorei acuti.
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