Ora sappiamo dove e quanto siamo inquinati


Pescara – Sono stati presentati questa mattina presso la Provincia i primi risultati del monitoraggio dell’inquinamento diffuso realizzato dall’Arta Abruzzo tra il 2009 e il 2011 nei fondovalle alluvionali dei fiumi compresi tra il Tronto e il Trigno. Introduzione dall’assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca, del Direttore generale dell’Arta, Mario Amicone, e del Presidente della Provincia Antonio Di Marco.
Il progetto dell’inquinamento diffuso, frutto di una convenzione tra la Regione e l’Arta, ha permesso di individuare le aree sottoposte a contaminazione diffusa (con sorgenti di inquinamento molteplici e distribuita su un’area vasta) dei principali acquiferi alluvionali dei fiumi Tronto, Vibrata, Salinello, Tordino, Vomano, Saline, Pescara, Alento, Foro, Sangro, Sinello, Osento e Trigno.
Concordi l’assessore Mazzocca e il Direttore dell’Arta Amicone nel sottolineare l’importanza dello studio per pianificare al meglio il ripristino ambientale delle aree regionali interessate dall’inquinamento e, assicurando la propria collaborazione, il Presidente della Provincia Di Marco ha annunciato che intende avviare una fase di approfondimenti preventivi, per evitare di intervenire sempre ad emergenze ambientali in atto.
“Il senso dell’incontro – ha spiegato Franco Gerardini, dirigente del settore rifiuti della Regione – è far conoscere al pubblico la prima fase del lavoro, che è parte integrante del Programma regionale delle bonifiche, a sua volta allegato al Piano regionale rifiuti. Entro un anno la relazione riassuntiva sulle province di Chieti, Pescara e Teramo, oggetto del monitoraggio biennale, verrà pubblicata on line. Nel frattempo, abbiamo chiesto ad Arta di trasferire i dati su una piattaforma informatica GIS, che ne permette la visualizzazione con i riferimenti geografici, e di trasmetterci una stima dei costi necessari per l’ampliamento dell’indagine al territorio aquilano”.
I tecnici dell’Arta hanno descritto i contenuti del progetto e i primi risultati disponibili, evidenziando fenomeni di contaminazione diffusa da manganese nella stragrande maggioranza dei fondovalle investigati, della presenza di solfati soprattutto nelle pianure alluvionali di Tronto, Sinello e Trigno, e di ferro nel fondovalle Tronto. Concentrazioni elevate di nitrati si registrano, invece, nei fondovalle dei fiumi Vibrata, Vomano, Tordino e Foro. La presenza di tali sostanze nelle falde può essere dovuta a cause naturali, antropiche o entrambe.
Sono stati inoltre illustrati gli aspetti tecnici dell’analisi statistica dei dati per la determinazione dei valori di fondo degli inquinanti in ciascun fondovalle. “Non siamo ancora entrati nella fase esecutiva del lavoro – ha precisato Gerardini concludendo l’incontro – Appena saranno approvati tutti gli atti necessari per i successivi interventi, approfondiremo caso per caso”.
(Ndr) - Talvolta le notizie ufficiali possono anche, se non fare paura, suscitare apprensione. Infatti, si danno annunci e si snocciolano anche dati, si fanno persino cose utili come quella che leggete sopra, ma nessuno è in grado di dire mai quanto tempo ci vorrà per uscirne salvando la pelle. Il che fa supporre che potrebbe anche non uscirsene mai. Se pensiamo, poi, alla megadiscarica di veleni più grande d’Europa – presso Bussi – l’apprensione diventa spasmodica: infatti siamo avanti con il processo, cadranno le saette della giustizia e si additeranno i colpevoli. Ma i veleni sono ancora tutti lì: infatti in Italia e forse nel mondo, nessuno è in grado di dire quando e se mai avverrà una bonifica.


17 Novembre 2014

Categoria : Cronaca
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