Grottesco aquilano, ghigliottina e Sophia Loren
La convulsa e arruffata storia del dopo terremoto aquilano conta anche risvolti che lasciano a bocca aperta. Non per lo sdegno (ci abbiamo fatto il callo), ma per la sciatteria, l’assurda sfilacciatura di questo paese a livello istituzionale e burocratico. La storia, ricomparsa sui giornali in questi giorni, è sintetizzabile in due parole. L’ex ministra Carfagna (non solo bella, evidentemente) a suo tempo destinò al doposisma tre milioni destinati ad una struttura umanitaria, sociale e per le donne.
Facendola breve, dopo anni di polemiche (spesso indigeste per i cittadini), si conferma che i tre milioni sono, di fatto, spariti. Li hanno intascati! Li hanno rubati!
Sentiamo già il grido qualunquista ma giustificabile del popolo, sempre pronto ad accusare la politica e le istituzioni.
No, non li hanno rubati (almeno speriamo). Sono semplicemente scomparsi nei meandri di uffici romani e aquilani, tra scartoffie e pratiche, cassetti e computer, scrivanie e ottusi passaggi burocratici. Oggi, nessuno è in grado di dire dove siano, perché non siano stati usati, chi ne è responsabile. L’ultimo ad alzare la voce il presidente della provincia Del Corvo, che dice di voler convocare tavoli e confronti per svelare l’arcano. Siamo certi che nessuno ha rubato quei soldi, o almeno ci sforziamo di esserne certi. Ma lo saremo di più quando i tre milioni rispunteranno da qualche parte. Il popolo “sovrano” (in Inghilterra, in Svezia, in Danimarca… qui suddito) sarebbe una volta tanto soddisfatto se, rispuntati i soldi, spuntasse pure il nome di chi è responsabile di questa storia grottesca, e quel tizio ne rispondesse. Più volte ci sorprendiamo a pensare alla ghigliottina, ci capita spesso. Quasi ogni notte. Mettiamone una simbolica (?) in piazza Duomo, a L’Aquila, e ogni tanto decapitiamo dei pupazzi. Così, tanto per rinfrescare le idee (se ce ne sono in giro). Che brutto pensiero, la ghigliottina: sarebbe meglio sognare il mitico strip-tease di Sophia Loren nel film di De Sica “Ieri, oggi, domani”. Vedremo di pigiare qualche pulsante e cambiare file nella mente.
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