Grandi rischi, sei assolti e un condannato


L’Aquila – LA GENTE INFURIATA E DELUSA COMMENTA A GRAN VOCE – Sentenza capace di sorprendere, visto che pochi si aspettavano un ribaltone. Invece ribaltone c’è stato. La Corte d’Appello ha assolto – perché il fatto non sussiste – sei dei sette membri della Commissione Grandi rischi: Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Michele Calvi, e condannato a due anni Bernardo De Bernardinis. Non rassicurarono gli aquilani, non esiste alcun elemento per stabilire un nesso di causalità: niente, secondo la corte. Il PH aveva sostenuto esattamente il contrario.
Si tratta dei componenti dell’organismo che si riunì il 31 marzo 2009, erano stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione per aver rassicurato i cittadini aquilani e sottovalutato il rischio sismico, causando così la morte di una trentina di loro.
L’avvocato Antonio Valentini aveva già anticipato che si sarebbe proposto ricorso per Cassazione “qualunque fosse stata la sentenza”, e a questo punto non c’è dubbio che sarà proprio così: Valentini aveva parlato di un “terzo atto” di fronte alla suprema corte. L’ex capo della protezione civile Bertolaso è indagato in un filone parallelo al processo alla Commissione grandi rischi. Ora il PG Como, che aveva esaminato la sua posizione in relazione alla cosiddetta “operazione mediatica” (la convocazione della Commissione a L’Aquila), dovrà decidere se archiviare la sua posizione, o chiederne al gip il rinvio a giudizio. La Procura aveva in un primo tempo chiesto l’archiviazione, ma la Procura generale decise di avocare a sé il caso. Di fronte ad un’assoluzione di sei componenti della G.R., la situazione ora appare diversa.
E’ chiarissima, invece, per le persone che si erano riunite dal primo pomeriggio nei dintorni degli uffici giudiziari. L’aula è rimasta sempre chiusa per giornalisti e cittadini nel corso della celebrazione del processo, e questo aveva sorpreso e amareggiato molti. Oggi ha folla ha dilagato. Il commento alla sorprendente sentenza assolutoria è unanime, severo, infuriato. I morti del terremoto “uccisi due volte, mafia, ingiustizia, Stato assente” e così via. Ancora: “Melma gettata sugli aquilani. Decisione raccapricciante”. Non resta che la Cassazione.
I COMMENTI – “Sono sconvolta e delusa da una sentenza che sconcerta perché capovolge quella di primo grado. Le sentenze vanno rispettate sempre, però sento che non è stata fatta giustizia, né nei confronti delle famiglie delle vittime che nei confronti della comunità dell’Aquila. Quella frase, il ‘fatto non sussiste’ colpisce duramente, perché sembra cancellare il terremoto, le vittime, le responsabilità. Io sono vicina ai parenti di chi ha perso la vita quel 6 aprile del 2009 per il terremoto”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
“E’ una sentenza sconcertante – prosegue Pezzopane – anche perché è contraddittoria nei confronti di De Bernardinis, che condannato a due anni, sembra diventare a questo punto un capro espiatorio. Io c’ero e dunque ricordo tutti i fatti, quando nel corso della famosa conferenza stampa la popolazione ha avuto plateali rassicurazioni che hanno influito sui comportamenti”.


10 Novembre 2014

Categoria : Cronaca
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