Una Terra calda e lontana nel cielo


gj-12114b pianeta in Ofiuco (dic 09)L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – 400 sono più o meno i pianeti scoperti nello spazio, attorno alle loro stelle, taluni grandi e simile come composizione (gasosa) a Giove. Appena 15 anni fa, si supponeva che altri pianeti esistessero, ma nessuno ne aveva mai visto uno. Ora ne arrivano a profusione, e i mezzi tecnologici per scovarli ed esaminarne la natura si fanno sempre più sofisticati. L’ultimo in ordine di tempo si chiama GJ-12114b , ruota nella costellazione di Ofiuco, attorno ad un Sole non molto grande.
Il pianeta è buio e allagato da mari di acqua bollente, in un’atmosfera di Elio e Idrogeno. Non pare possibile che vi alligni alcuna forma di vita, almeno in relazione alla vita come noi la conosciamo in questo nostro sistema solare. Però è assai “simile” alla Terra, perché ha un nucleo metallico, forse di nikel e ferro come il nostro globo.
Dista da noi circa 42 anni luce. Vuol dire che la luce a 300.000 km al secondo nel vuoto (la sua immutabile velocità, in fisica “c”, dal latino “celeritas”) impiega 42 anni per arrivarci da noi, o per arrivare da lassù a noi. Quando gli scienziati lo hanno “visto”, l’immagine aveva viaggiato per 42 anni e percorso qualcosa come più di 400 milioni di miliardi di chilometri.
E qui è meglio riflettere un po’. In natura nulla può essere più veloce della luce (o di un’onda radio, se preferite, o di un’altra radiazione elettromagnetica), ma non è tutto. Nulla di materiale può neppure raggiungere tale velocità, perché se avesse energia sufficiente per poterlo fare (e ce ne vorrebbe più di quella che c’è disponibile…) diventerebbe enorme. L’energia si trasformerebbe in massa. E si avrebbero sconvolgenti effetti sul decorso del tempo, per chi si trovasse su un veicolo in movimento a tale velocità.
Dunque, per poter viaggiare verso il nuovo pianeta, bisognerebbe limitarsi a veicoli spinti a velocità molto più modeste: di conseguenza occorrerebbero tempi smisurati di centinaia di anni. Si infrange così ogni sogno di esplorazione dello spazio, almeno oggi e per noi. Se qualcuno sa deformare spazio e tempo e utilizzare varchi relativistici, come in Star Trek (cosa teoricamente fattibile), si accomodi pure. Gli ufologi e chi crede negli alieni tra noi hanno qualche problema da superare… Se ci sono alieni, vengono da molto più vicino di un posto a 42 anni luce da noi.
Un’ultima riflessione (la scienza ne suggerisce tante e tali…) riguarda lo scetticismo sopravvissuto, fino a qualche anno fa, anche in autorevoli ambienti scientifici sull’esistenza di altri mondi planetari. Ce ne sono, e forse sono miliardi e miliardi. Assurdo escludere che possano ospitare vita. Sarebbe come lanciare una moneta e farla cadere in piedi. Scienziati scettici e poco fantasiosi? Hanno fatto il loro tempo. Chiesa in imbarazzo rispetto alla fede e alla Bibbia? Tace, evita l’argomento, cerca qualche convincente via di fuga. Ma finanzia la ricerca astronomica e astrofisica: la verità le interessa molto. Forse la mente di Dio la conoscono pochino, esattamente quanto noi poveri laici…
(Nella foto di Gemini.edu, pubblicata in tutto il mondo, si scorge in alto a sinistra il pianeta scoperto attorno al suo Sole)


18 Dicembre 2009

Categoria : Scienze
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