Tutti alla ricerca della stella che muore
L’Aquila – (di G.C.) – TELESCOPI AMATORIALI PUNTATI AD EST PER LA SUPERNOVA DEL 2014 – (Immagini: la galassia M.61 e un’esplosione di supernova riprodotta dagli astronomi) – Astrofili abruzzesi, come i loro colleghi di mezzo mondo, insonni e con i loro strumenti puntati verso Est, ma prima dell’alba, dunque in ore davvero scomode. Cercano di vedere una gigantesca supernova comparsa nella lontanissima galassia M61, 60 milioni di anni luce da noi. Che risulti pochi o pochissimi, solo quelli dotati di telescopi da 20 cm (dunque non numerosi neppure tra gli appassionati), sono riusciti a scorgere la supernova denominata SN2014-dt. E’ gigantesca, sì, ma talmente lontana che si stenta a trovarla nel cielo.
Eppure l’hanno scoperta due astrofili giapponesi, che hanno comunicato la notizia, poi confermata da altri astofili, alcuni anche italiana, a Padova e altrove. Nessuna segnalazione da astrofili abruzzesi, che pure sono numerosi e dispongono anche di centri osservativi ben dotati di strumenti.
Una supernova è una stella che, al termine della sua vita nucleare (la normale “esplosione” per fusione nucleare con luce, calore, radiazioni, pensate al Sole) prima si comprime e poi esplode nello spazio con mastodontiche irradiazioni di energia e materia. Le supernovae sono oggetti luminosissimi, nuove stelle che appaiono nel cielo e restano visibili anche di giorno per brevi periodi, prima di sparire. I cinesi furono i primi ad osservarne una poco dopo l’anno 1000, e a parlarne come di un fenomeno naturale straordinario.
In realtà tutte le stelle prima o poi finiranno così e scaglieranno nello spazio gli elementi che si trovano sui mondi dell’Universo, compreso il nostro. In questo senso, siamo davvero figli delle stelle: se nel nostro corpo, ad esempio, c’è ferro, è giunto dalle stelle…
Nella galassia sotto osservazione si sono accese altre supernovae. Ciò che il mondo sta vedendo, ricordiamolo, è avvenuto 60 milioni di anni fa, essendo la galassia lontana da noi 60 milioni di anni luce.
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