Incendio in nuova centrale termoelettrica
Picciano – ESPLOSIONI PRIMA DELLO SVILUPPO DELLE FIAMME? – Un incendio si e’ sviluppato a Picciano, negli spazi della centrale termoelettrica della Ecogen, in contrada Piane, alimentata a biomasse. A far scattare l’incendio, in base ad una prima ricostruzione dei carabinieri, potrebbe essere stato un corto circuito, avvenuto dopo la chiusura della struttura, all’ora di pranzo. Non ci sono feriti e per capire che cosa sia accaduto con precisione si attende lo spegnimento delle fiamme, da parte dei vigili del fuoco ancora al lavoro, e il raffreddamento dei serbatoi.
Il sindaco Enzo Catani (foto) parla di un “problema tecnico” e dice che le fiamme “sarebbero partite – riferisce l’AGI – dal quadro elettrico del motore, che e’ andato a fuoco”. “Non sembra, aggiunge, che ci siano stati problemi sul fronte dell’inquinamento, essendo andati a fuoco solo i motori e una parte del capannone”. Il Comune, in ogni caso, lunedi’ si rivolgera’ all’Arta e alla Als per sollecitare un controllo, al fine di avere certezze su eventuali problemi di inquinamento. “La situazione, dice Catani rassicurando la popolazione del posto e delle zone limitrofe, e’ sotto controllo. Aspettiamo una relazione del vigili del fuoco ma sin da ora possiamo tranquillizzare tutti”.
Catani, nel pomeriggio, e’ stato sul posto. La centrale e’ stata fortemente contestata prima della sua realizzazione (l’avvio dell’attivita’ risale a un mese e mezzo fa) e il comitato del no all’impianto sottolinea di aver “piu’ volte chiesto al Comune, in passato, di fare approfondimenti sulla struttura e su eventuali rischi che poteva generare”. Ora chiede di sapere “cosa e’ successo e cosa intende fare il Comune a tutela della salute dei cittadini”. Oggi, dicono in paese, prima dell’incendio, sono stati uditi sette botti. Per i carabinieri si tratta di un fatto di natura accidentale e non sono stati trovati segni di effrazione. Il rogo e’ partito dal quadro elettrico, spiegano, e poi le fiamme si sono propagate. I danni sono ingenti.
COS’E UNA CENTRALE TERMOELETTRICA – Lo schema generale è semplice. E’ un impianto (i primi risalgono all’800 in Italia del Nord) che sostanzialmente usa il calore per produrre corrente elettrica. L’energia termica generata dalla combustione di una massa – carbone, nafta o metano – viene trasformata in energia meccanica la quale, attraverso l’alternatore, viene successivamente trasformata in energia elettrica. Il calore della combustione trasforma l’acqua in vapore ad alta pressione, inviato su un sistema di turbine e di qui all’alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica, in questo caso corrente alternata. Il vapore, dopo avere ceduto il suo contenuto energetico alla turbina viene scaricato dalla stessa e raccolto dentro il condensatore e trasformato successivamente in acqua.
Come combustibile (a basso costo) si adoperano in molti impianti (esistenti o progettati anche in Abruzzo) biomasse, cioè residui di agricoltura.
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