Pezzopane su Sblocca Italia e polemiche


L’Aquila – “CHI HA VOTATO CONTRO HA PENALIZZATO L’AQUILA” – GLI AFFITTI CASE ERANO PREVISTI FIN DAI TEMPI DI BERLUSCONI – ORA PERO’ BISOGNA GARANTIRE MANUTENZIONE E SICUREZZA AGLI INQUILINI – Il solito caos al Senato, ieri, con pittoresche ma poco divertenti manifestazioni e mani sporche di nero (petrolio? inchiostro?), ha esasperato gli animi, dato agli italiani (e all’Europa) un ennesimo spettacolo per molti incomprensibile e molto “italiano”. Ieri sera si sono susseguite dichiarazioni, frasi ribollenti, accuse, cavalcate sulle tigri e scene del genere. Il sì alle trivelle più facili e il fitto negli alloggi per i terremotati a L’Aquila ha rappresentato per molti l’occasione di riaccendere furiose polemiche contro il Governo Renzi e contro il PD.
Oggi a bocce ferme, la senatrice Stefania Pezzopane (PD, aquilana) dice la sua: “Con lo Sblocca Italia, approvato ieri, arrivano a L’Aquila e nei territori colpiti 250 milioni da spendere nel 2014 per i piani di ricostruzione e per sbloccare la lunghissima lista di progetti già approvati, ma che non possono iniziare senza soldi. Inoltre il provvedimento contiene norme importanti richieste dai comuni per velocizzare la ricostruzione. Ci vuole quindi una bella faccia tosta ad affermare che lo Sblocca Italia penalizza L’Aquila, come ha fatto qualche esponente di FI e M5S. Chi ha votato contro lo Sbocca Italia ha penalizzato L’Aquila e tutti i territori colpiti, che pure rappresentano o dovrebbero rappresentare in Parlamento”. Lo dice la senatrice PD Stefania Pezzopane, eletta a L’Aquila.
“Quando arriveranno i 250 milioni – prosegue Pezzopane – bisognerebbe semmai dire grazie. Per me la ricostruzione dei nostri iterritori viene prima di ogni altra cosa e, ottenuto un risultato per la mia gente, lo sostengo fino alla fine. Non così quegli abruzzesi che per motivi di appartenenza politica e di opposizione preconcetta non hanno sostenuto la battaglia per i 250 milioni.
Quanto alla questione della manutenzione del progetto CASE- prosegue la senatrice- trovo paradossale che a parlare sia una esponente del partito di Berlusconi, che ha voluto e costruito quelle abitazioni, con tutte le pecche che conosciamo e che ha lasciato la patata bollente al Comune dell’Aquila. Nel suo intervento non ha certo parlato del dispendio di denaro di quella operazione, dei balconi che cadono, dei pilastri antisismici, che antisismici non erano, per i materiali scaduti usati. Di questo non parla e tenta penosamente di cavalcare il malessere di qualche famiglia in difficoltà. Il pagamento dei canoni, inoltre, era già previsto nelle varie OPCM e nei vari provvedimenti, presi proprio durante il governo Berlusconi e che adesso si cerca di mascherare con argomentazioni demagogiche e strumentali.
I Comuni saranno in grado di aiutare le persone con disagi- conclude- e di distinguere tra chi è bisognoso e in difficoltà economiche e chi ha proprietà e palazzi da ricostruire e non vuole pagare nemmeno ciò che consuma come utenze”.
(Ndr) – Quanto agli affitti imposti a chi abita comunque gli alloggi post-sismici, così come il pagamento dei consumi secondo i metri quadrati dell’alloggio, occorre dire che il principio è giusto: dopo tanto tempo, è arrivato il momento di pagare un canone di fitto equo e commisurato al valore degli edifici, che è sicuramente spesso basso. E di pagare anche i consumi in proporzione ad un parametro variabile.
E’ altrettanto giusto, però, che agli inquilini e domani paganti – si garantita l’abitabilità, e quindi una manutenzione corretta, pronta ed efficace. Per non parlare della sicurezza degli edifici. E’ questo che si aspettano, e ormai pretendono, tutti i cittadini onesti. Sarà così?


06 Novembre 2014

Categoria : Cronaca
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