Sindacati su crisi consorzio di bonifica Aterno-Sagittario
L’Aquila – QUALCUNO SI ACCORGE DI UNA SITUAZIONE GRAVE CHE PERSISTE DA TEMPO – Da mesi alcuni allevatori, tra i quali Dino Rossi del Cospa da Ofena, sollevavano il problema del consorzio di bonifica Aterno-Sagittario, ma nessuno si muoveva e persisteva il silenzio. Anzi chi ne parlava e ricorreva ai giornali, era guardato come un disfattista o un avversario. Ora, finalmente, se ne accorgono almeno i sindacati. E’ la prima volta che si percepisce la loro attenzione, fino ad oggi mai manifestata con note e comunicati ufficiali.
“Il Consorzio di bonifica interno bacino Aterno-Sagittario versa in una crisi gravissima per mancanza di liquidità. Una situazione che ha portato al blocco del pagamento degli stipendi e all’impossibilità di garantire i servizi essenziali”.
A chiedere l’intervento urgente della Regione, Feliciantonio Maurizi, segretario regionale Fai-Cisl, Marcello Pagliaroli, segretario provinciale Flai-Cgil e le Rsa del consorzio. “I circa 40 lavoratori del consorzio, tra dipendenti e stagionali, attendono ancora il pagamento delle mensilità arretrate: due mesi per gli avventisti e un mese per gli impiegati e i lavoratori fissi”, sottolineano Maurizi e Pagliaroli, “l’azienda non ha più liquidità e si rischia la paralisi totale dei servizi”. Il consorzio di bonifica si occupa delle attività irrigue e della manutenzione di fossi e canali in tutto il bacino Aterno- Sagittario. “Domani è prevista la riunione del Comitato valutazione di impatto ambientale della Regione, chiamata ad esprimersi sull’autorizzazione per l’attivazione di una centrale elettrica localizzata a Raiano, di proprietà del consorzio, che sfrutterebbe le acque del fiume Aterno per la produzione di energia.
“La centrale”, incalzano Maurizi e Pagliaroli, “è ferma da vent’anni per pastoie burocratiche e per l’opposizione degli ambientalisti. Una mancata attivazione che ha prodotto un danno, per l’ente, di circa 5 milioni di euro. Un eventuale diniego all’attivazione della centrale porterebbe alla chiusura del consorzio”. I sindacati chiedono alla Regione “di dare il via libera all’attivazione della centrale di Raiano e, al contempo, di intervenire con un impegno economico straordinario immediato per consentire l’erogazione degli stipendi e l’espletamento dei normali servizi dell’ente, oltre al rirpistino del contributo annuale ordinario, previsto dall’articolo 13 della legge 36. Contributo sospeso ormai da quattro anni”, concludono Maurizi e Pagliaroli, “che, finora, ha comportato un ulteriore danno, per il consorzio, di un milione di euro”.
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