Parchi senza consigli direttivi da anni
L’Aquila – L’ATTESA DURA IN ALCUNI CASI DAL 2007 – CHI OSTACOLA DA DIETRO LE QUINTE LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE? – La politica, come una piovra lenta e inesorabile, blocca per anni di fatto il funzionamento dei parchi e delle riserve, che dice di voler sostenere per la protezione del patrimonio naturale. Con una mano dà (magari importanti incarichi di vertice a personaggi di fiducia), con l’altra paralizza di fatto. Anche per molti anni, dettaglio che la dice tutta sul modo di agire simile a quello adottato nel passato. Si aspetta forse di poter insediare le persone prescelte, quando potranno essere insediate, e si perdono anche sei o sette anni. O semplicemente si agisce per impastoiare, rallentare, vanificare il ruolo delle aree protette?
Il WWF scrive al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e all’assessore ai Parchi Donato Di Matteo per chiedere “un intervento presso i ministeri competenti al fine di sollecitare la nomina dei consigli direttivi dei parchi nazionali presenti in Abruzzo”.
Nella lettera, a firma del responsabile abruzzese Luciano Di Tizio e del consigliere nazionale Dante Caserta, l’associazione ambientalista sollecita anche la “definitiva perimetrazione del Parco della Costa Teatina”. Secondo i responsabili del WWF, la situazione dei tre parchi nazionali presenti in Abruzzo e’ “ormai insostenibile” e il ritardo nella nomina dei consigli direttivi e’ “addirittura imbarazzante”. “Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – sottolineano Di Tizio e Caserta – e’ privo del consiglio direttivo dal 22 gennaio 2007; il Parco Nazionale della Majella dal 20 settembre 2007 e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dall’11 luglio 2012.
Su richiesta del Ministero dell’Ambiente – proseguono – le associazioni ambientaliste hanno provveduto alle designazioni di loro competenza gia’ dal novembre 2013 e nel frattempo molte comunita’ del Parco hanno trasmesso al ministero i loro rappresentanti nei rispettivi consigli direttivi. Risulta che anche l’ISPRA abbai provveduto alle proprie designazioni, per cui – scrivono i responsabili del WWF- resterebbero soltanto le designazioni del ministero dell’Ambiente e del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali”. Alla luce di questa situazione l’associazione chiede al governatore abruzzese di sollecitare “il ministro dell’Ambiente affinche’ recuperi i ritardi accumulati nel passato e proceda a dotare i parchi dei corretti strumenti di governance”.
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