Il PD è diventato come gli altri?
Quando anni fa nacque il PD, molti sperarono che in Italia fosse apparso un grande partito della sinistra illuminata di taluni paesi europei. Le premesse c’erano tutte, gli slogan, la frasi, anche le idee, sembravano una svolta per la polverosa e noiosa sinistra italiana, portatrice non molto sana di un marchio di comunismo oltranzista che aveva similitudini solo in Francia. Il PD sembrava, voleva sembrare, un colpo d’ala, un laburismo britannico all’italiana in cui qualcuno volle anche credere. Dimenticando che il laburismo non è cosa italiana. Noi siamo caciaroni e voltagabbana per vocazione.
Sperare che improvvisamente, in un paese sguaiato e ignorante politicamente (ma non solo), si potesse arrivare ad un elegante bipolarismo anglosassone (destra illuminata e sinistra progressista), era utopistico, anzi ambizioso. Ma c’erano persone, nel PD, che davano fiducia e speranza (citiamo a memoria D’Alfonso, la Pezzopane, Lolli e molti altri), che riuscivano a parlare linguaggi incoraggianti. Forse con un pizzico esagerato di allontanamento dal passato comunista. Che, in Italia, non era certo tutto da archiviare. Chi fa il bucato di tutto, rinnega, cancella, si allontana, dimentica che non ogni momento di ciò che è stato va ritenuto sbagliato e riprovevole.
Bene, dopo tanti anni e ora che è al potere, anzi è il potere, il PD non deve deludere, non deve diventare come gli altri. Nella sua instabilità attuale, nella sua litigiosità interna, prende dei granchi macroscopici: prima dice (D’Alfonso) che Cialente sarebbe un buon capo abruzzese del partito, poi scopre che lo statuto lo vieta. Parlano tanto per parlare, o non conoscono lo statuto? Soprattutto, chi deve essere il vincitore già designato della gara? Pare di seguire le risse e le guerre interne della DC… Che, comunque, nei decenni avrà anche toppato e peccato mille e mille volte, ma tanto di buono a questo paese lo ha dato. Bene, il PD litighi di meno e dia di più, scelga bene (Cialente era un’ottima ipotesi), ci appaia forte, sicuro, sereno e capace di tenere il timone. Altrimenti, nessuno si offenda, sarà difficile non rimpiangere il PCI, la sua serietà e capacità di decidere.
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