Stati generali informazione il 29 novembre
L’Aquila – Tanto per ribadire ciò che da tempo si sapeva, la Regione si mostra preoccupata per le crisi che sta travolgendo l’editoria. E ripete in una nota: “Si svolgeranno il prossimo 29 novembre a Pescara gli “Stati generali dell’informazione abruzzese”, promossi dal Consiglio regionale, dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e dal Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi. La data è stata confermata nel corso di una riunione che si è svolta nel pomeriggio all’Aquila, a Palazzo dell’Emiciclo, a cui hanno partecipato il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio, il Consigliere segretario Giorgio D’Ignazio, il Presidente dell’Ordine dei giornalisti Stefano Pallotta, il segretario del Sindacato dei giornalisti Abruzzesi Franco Farias, insieme ad altri rappresentanti dell’Assostampa, e il Presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci. All’iniziativa è stato invitato, in rappresentanza del Governo, il Sottosegretario di Stato con delega all’Editoria Luca Lotti.
“Anche alla luce della manifestazione di oggi di Pescara – ha sottolineato il Presidente Di Pangrazio – seguita alla chiusura
dell’edizione Abruzzo-Molise del quotidiano ‘Il Tempo’, riteniamo indispensabile avviare un confronto costruttivo su quella che è oggi la
situazione dell’editoria nella nostra regione. Un settore che la crisi economica ha colpito in modo durissimo, tagliando testate e posti di lavoro.
Sono infatti numerose le vertenze aperte, che non riguardano solo la carta
stampata, ma anche l’emittenza radiotelevisiva. E pure le testate on line
stanno attraversando un momento molto difficile, che mette a rischio la
sopravvivenza di decine di voci nel panorama dell’informazione abruzzese. La
politica – ha continuato Di Pangrazio – ha il dovere di ascoltare le istanze
che arrivano da questo settore, e attivarsi per verificare quali siano gli
strumenti più efficaci per garantire il pluralismo e il diritto dei
cittadini a essere informati correttamente”.
(Ndr) – Anche noi ribadiamo, perché è forse utile farlo – visto che la politica sembra percepire solo a danni fatti la gravità della situazione – un paio di cosette. Prima di tutto, da anni la Regione avrebbe dovuto e potuto concepire una legge – giusta e ben studiata – per sostenere l’occupazione giornalistica, pensando agli uffici stampa. Ogni istituzione o ente dovrebbe averne uno, ma affidato non come avviene quasi sempre per alchimie politiche o addirittura amicali, bensì scegliendo persone capaci, qualificate e soprattutto disoccupate. Forse avremmo un’informazione istituzionale più corretta, puntuale e affidabile.
Ogni ufficio stampa dovrebbe funzionare senza cigolare e senza farfugliare. A cominciare da quelli della Giunta regionale, che si permette di elargire i suoi comunicati solo a chi ritiene degno di riceverli.
Come seconda noticina, torniamo a far notare che esiste una pubblicità istituzionale, che potrebbe risultare utile sì all’informazione obiettiva e corretta, ma anche sostenere – come prevedono regole e leggi – l’editoria minore, quella che vive davvero senza alcun aiuto, e dà un contributo vitale alla pluralità . Se la si vuole abolire per risparmiare o chi sa per cos’altro, la si abolisca per tutti. Troppo spesso essa rappresenta salutare flusso di risorse ma solo per alcuni, somma ingiustizia. La si assegni a tutti coloro che hanno requisiti e curriculum, nonché lettori numerosi. Abbia il coraggio la Regione si usare qualche volta il bisturi. Farà solo una cosa limpida e giusta.
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