Alla ricerca degli sfollati “perduti”: chi c’è sotto i tetti promessi a tutti “entro l’anno”?


La new town di BazzanoL’Aquila – DOVE SONO GLI SFOLLATI? – Dove sono andati a finire gli sfollati che hanno lasciato le tende? E’ lo stimolante argomento approfondito da Iso dell’Agenzia Asca, che scrive: “Natale, secondo i dati della Protezione civile, trovera’ circa 8 mila persone nelle CASE, un migliaio nei Map, e quasi 20 mila tra alberghi (10 mila), alloggi privati (8 mila) e caserme della Guardia di Finanza e Campomizzi (1.550). Nella ridda di numeri e dati della Protezione civile, pero’, una componente importante non ha mai trovato posto (qualcuno dice ”volutamente”): e’ il popolo dell’autonoma sistemazione. Nessuno si e’ mai preoccupato di censire questi ”desaparecidos”, di capire quanti vivono ancora in camper e roulotte, quanti sono costretti ad approfittare dell’ospitalita’ di parenti ed amici, quali sono le loro reali esigenze economiche, le aspettative per il futuro e quanto altro”.

SONO 14.000 – Prosegue il servizio dell’ASCA: “Dagli elenchi del Comune dell’Aquila, gli unici in cui compaiono per ovvi motivi essendo l’Ente che elargisce il bonus, ne emergono circa 14 mila. Ognuno di essi allo Stato e’ costato finora circa mille euro (200 al mese fino a settembre, non ancora liquidato). Molti di loro, nelle prime rilevazioni della Protezione civile, optarono per la soluzione ”autonoma sistemazione” per un fatto di coscienza, altruisticamente pensando di lasciare alberghi e tende a chi ne aveva piu’ bisogno. Confidando nella promessa che, in autunno, avrebbero avuto una casa anche loro o che, comunque, le loro abitazioni danneggiate sarebbero state riparate. Invece. Invece niente. Tanti sono rimasti in camper e roulotte fino a che il freddo non ha rischiato di ucciderli. Hanno sollecitato un alloggio del CASE, ma per quelle c’era gia’ una graduatoria, discutibile perche’ fatta di nomi che compaiono e scompaiono e di altri che invece compaiono piu’ volte.
scuola Finanza 1
GUERRA MORALE – Ora quelli dell’autonoma sistemazione chiedono di avere qualcosa. ”Avremmo dovuto scegliere tutti l’albergo – sostengono polemici – Saremmo costati cento volte tanto ed avremmo avuto la casa assicurata”. E’ quasi una guerra morale tra chi dalla tragedia ha avuto e chi non ha avuto e che probabilmente non avra’. In quella che e’ stata considerata la calamita’ piu’ costosa nella storia della Protezione civile, sono soprattutto gli abitanti del centro storico, zona rossa, con abitazioni in categoria E, i piu’ amareggiati. Le loro pratiche sono ancora saldamente bloccate, i lavori di ricostruzione non sono neanche alla fase progettuale ed i Mar (Moduli abitativi removibili) assicurati per i residenti della citta’ capoluogo sono rimasti una pia illusione. Le casette di legno sono state realizzate solo nei Comuni limitrofi per scelta dei singoli sindaci e per il grande cuore di regioni come il Trentino ed il Friuli. ”Anche in questa tragedia – si rammaricano – ci sono stati figli e figliastri. La macchina della Protezione civile, pur riconoscendole un encomiabile impegno, ha fatto acqua da ogni parte. Non ci sono stati controlli preventivi, non si sono fatti riscontri incrociati, hanno ottenuto solo coloro che vantavano conoscenze importanti” conclude l’ASCA. (Nelle foto Col: La new town di Bazzano e la scuola della GdF, due delle zone di residenza degli sfollati)


17 Dicembre 2009

Categoria : Cronaca
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