In Abruzzo cavalli “botticelle” romane


Castel di Sangro – Dalla bolgia e dalla puzza romane all’aria salubre sangrina, mica male… L’Ufficio territoriale per la biodiversità (UTB) del Corpo forestale dello Stato è la nuova casa dei due cavalli sequestrati dal CFS detenuti in condizioni inidonee alla loro natura, ospitati al buio e con lettiere in condizioni igienico sanitarie scadenti, nel quartiere di Testaccio a Roma (piazza Orazio Giustiniani 3), parte dell’”Ex-Mattatoio”, in cui da anni ormai vengono ricoverati i cavalli utilizzati nel traino delle tradizionali “botticelle romane”.
In ordine di priorità la forestale ha provveduto ad allestire una logistica adeguata per separare fisicamente i cavalli affidati in custodia giudiziaria dal restante allevamento, per comprensibili ragioni di tutela sanitaria, in quanto la storia anagrafica e sanitaria dei due equini “romani” è sconosciuta. Infatti, l’Ufficio ricevente alleva, per mandato istituzionale, cavalli da impiegare principalmente per le cavalcature di servizio e dunque, qualsiasi contatto con animali non controllati, deve essere rigorosamente evitato.

E’ già in corso, da parte del veterinario aziendale la programmazione degli interventi terapeutici, antiparassitari e vaccinali nonché la pianificazione alimentare, graduale e modulata sulle esigenze del singolo animale. E’ chiaro come, per periodi non definibili a priori, l’azione di supporto e mantenimento degli equidi da parte della struttura ospitante si traduca necessariamente in un impegno, in termini di risorse umane, finanziarie e strumentali, estremamente gravoso soprattutto se protratto, come purtroppo accade, per tempi piuttosto lunghi.

L’aspetto innovativo che ha connotato finora l’esperienza professionale e gestionale del centro aziendale dell’UTB di Castel di Sangro, è stata la possibilità di “affidi” a persone seriamente motivate e disposte ad accogliere i cavalli con l’impegno e la garanzia di rispettare pienamente le condizioni di affidamento. Grazie al Ministero della Salute, sono state predisposte schede in cui si richiedono notizie finalizzate a valutare la personalità e l’affidabilità di chi chiede in custodia gli animali. Solo dopo un’attenta valutazione di quanto dichiarato dagli interessati e contestuale verifica delle notizie rese attraverso strumenti di indagine, quali lo SDI (Sistema Informativo di Indagine) a cui tutte le Forze di Polizia possono accedere, è possibile attuare l’affidamento degli animali previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.

Ad oggi, l’UTB di Castel di Sangro ha affidato con successo ben 27 animali, sequestrati nella nota vicenda avvenuta a Colleferro (FR) nel febbraio 2013, che sembrano aver trovato condizioni di accoglienza e di benessere psico-motorio ottimali, a dimostrazione di una coscienza collettiva più consapevole ed attenta. E’ intenzione dell’Amministrazione ripetere l’esperienza dell’affidamento anche per i due animali appena arrivati a Castel di Sangro, rispettando la procedura e la tempistica sopra esposta. L’UTB di Castel di Sangro rientra in quelle strutture del CFS altamente specializzate per la custodia e l’affido degli equidi grazie anche alla sinergia istauratasi tra Corpo forestale dello Stato, Ministero della Salute, Procure ed Asl territorialmente competenti. L’UTB/CFS è pronta a fronteggiare situazioni emergenziali, derivanti da operazioni di polizia giudiziaria tese a reprimere il fenomeno del maltrattamento animale, accogliendo i cavalli oggetto di maltrattamento e trovando loro una giusta collocazione, a dimostrazione tangibile dell’attenzione, della sensibilità e dell’impegno del Corpo forestale dello Stato nei confronti di tematiche attuali quali la tutela del benessere animale.


30 Ottobre 2014

Categoria : Cronaca
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