“E’ lo Stato che vuole tagliare tribunali, non io…” – L’Aquila non ne trarrebbe vantaggio
L’Aquila – “INVECE DI ALZARE LA POLVERE DELLE POLEMICHE, SI CERCHI UNA SOLUZIONE E NOI SAREMO IN PRIMA FILA” – “Sto seguendo tutte le prese di posizione, sia da parte dell’Ordine degli Avvocati che delle forze politiche, sulla vicenda della chiusura dei due tribunali di Avezzano e Sulmona. Di fatto, mi ritrovo in una situazione kafkiana. Sembra quasi che il sindaco dell’Aquila non veda l’ora che questo trasferimento avvenga o, addirittura, ne sia in parte responsabile”.
Lo afferma in una nota il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.
“Il senatore Piccone – aggiunge Cialente – sembra addirittura imputare uno scarso impegno per scongiurarne la chiusura a me, che non sono, come lui, un parlamentare. Rivolgendomi soprattutto ai cittadini di Avezzano, Sulmona e delle aree Peligna e dell’Alto Sangro, vorrei specificare bene qual e’ la situazione. Innanzitutto vorrei ricordare a tutti che quando si inizio’ a paventare la possibile chiusura dei due Tribunali, per quel poco che conta il Sindaco dell’Aquila, io espressi la mia contrarieta’. Nel mio piccolo contattai anche i parlamentari e gli esponenti del Governo, sollecitato anche da esponenti politici e dei fori delle due citta’, non ritenendo che l’accorpamento potesse comportare gli auspicati risparmi e convinto, al contrario, che il disagio per i cittadini e per gli avvocati, sarebbe stato gravissimo. Basti pensare, ad esempio ai cittadini dell’Alto Sangro”.
“Ne’, del resto L’Aquila ne avrebbe chissa’ quali vantaggi, – afferma sempre il sindaco dell’Aquila – a fronte del disagio causato, visto che potrebbe contare solo su qualche panino consumato dai questi “pendolari” della giustizia e forse qualche rifornimento di benzina. Attualmente il Parlamento ha pero’ fissato la data del 2018 per la chiusura dei due Tribunali. Un passo indietro. Nel 2004, la Regione Abruzzo finanzio’ la realizzazione di un terzo modulo per il Tribunale dell’Aquila, di cui sono stati eseguiti una prima parte degli interventi, relativi al il parcheggio, mentre per la seconda parte sono sopravvenute notevoli perplessita’ da parte della Sovrintendenza ai beni storici e artistici, perche’ la nuova ala sarebbe dovuta sorgere troppo a ridosso delle mura medievali.
Con la realizzazione della nuova sede, attualmente occupata dalla Corte d’Appello, e con il recupero della vecchia Stazione ferroviaria, si potrebbe anche soprassedere o rinunciare alla realizzazione dell’ampliamento. Ma, alla luce di una legge dello Stato che prevede l’accorpamento nel 2018, nelle ultime riunioni del “Comitato Manutenzione” degli Uffici giudiziari, coordinata dal Presidente Schiro’, – evidenzia Cialente – ci si e’ posto il problema di farsi trovare preparati per quella data. Realizzare un’opera pubblica in Italia comporta infatti tempi biblici, lo sappiamo tutti. Mi chiedo, pertanto, se il mio dovere, come vertice dell’Ente responsabile della conduzione degli Uffici giudiziari, non sia sin da oggi quello di preoccuparmi di arrivare preparato a tale data.
Se non mi preoccupassi di cio’, e nel 2018 gli Uffici Giudiziari non fossero pronti, la colpa di chi sarebbe? Del Comune dell’Aquila e, in particolare, la mia. Le polemiche e la rabbia condivisibili di Avezzano e Sulmona, quindi, devono a mio avviso trovare una risposta a livello Parlamentare e governativa, entro pochi mesi. Non possiamo aspettare il gennaio del 2018, altrimenti creeremmo solo ulteriori disagi. Pertanto, chiedo, in particolare ai senatori Piccone e Pelino, ma anche a tutti i parlamentari abruzzesi, di farsi carico del problema a livello parlamentare e col Governo e di agire immediatamente per ottenere un positivo risultato normativo che mantenga definitivamente aperte le sedi dei due tribunali. Altrimenti, evitando inutili demagogie, esorto a dire la verita’ ai cittadini.
In questa battaglia – conclude Cialente – la citta’ dell’Aquila sara’ in prima fila. Ma e’ chiaro che il Governo ed il Parlamento devono metterci in condizione di poter organizzare in modo efficace ed efficiente il funzionamento della giustizia. Chiedero’ al Presidente Schiro’, se possibile, di convocare tutti i Parlamentari abruzzesi in una prossima riunione del “Comitato di Manutenzione”.
(Ndr) – Ci sono politici che, quasi sempre acquattati nell’ombra comoda dell’inerzia sui problemi sostanziali (tanto lo stipendione sempre d’oro del Parlamento corre lo stesso…) aspettano come il ragno la mosca, o come certi batraci la zanzara che svolazza troppo vicina. In un baleno, la inghiottono e tornano immobili. Colto al volo l’argomento tribunali (che da mesi dormicchiava nelle confortevoli scrivanie o negli hard dei computer) taluni sproloquiano contro chi – Massimo Cialente in questo caso – semplicemente tenta di guardare il futuro. Questi politici debbono porsi una domanda: chi se ne frega dei tribunali destinati alla soppressione? Nessuno, oltre loro e i loro elettori. Magari chiedersi anche: a chi conviene ospitare un tribunale piombato da fuori, con odi e livori connessi? Non certo a L’Aquila, che di traffico e confusione per sua natura e storica inettitudine amministrativa, sempre ha rischiato il soffocamento. Restino pure dove sono, è chiaro? Se dovranno essere difesi, ci sarà anche L’Aquila a difenderli. Più che blaterare insipientemente, i politici si diano una mossa. Sempre che ne siano capaci, tra comode stanze e boutiques, lauti lucri e satollanti benemerenze da potere.
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