Il mouse può essere… un’arma


L’Aquila – “Gentile Direttore gli ultimi suoi articoli, con i quali ricordava con una sorta di amara dolcezza il quotidiano Il Tempo, accennando alla progressiva “estinzione” del buon vecchio giornale di carta, quello che, si diceva all’epoca, puzzava di petrolio, ed alla inarrestabile proliferazione della stampa on line, o come diavolo si chiama, mi spingono a numerose considerazioni.
Alcune legate a ricordi della mia infanzia, in particolare agli anni dal “58 in poi, perchè Il Tempoera il giornale che mio Padre acquistava tutti i santi giorni e che io divoravo dalla prima all’ultima pagina, annunci funebri compresi. E su quel giornale, per questo ho citato il “58 (avevo 8 anni) ho letto ogni giorno, quasi morbosamente perchè all’epoca era una fortuna aver qualcosa da leggere oltre il sussidiario delle elementari, tutte le fasi del processo Fenaroli, del quale a distanza di anni ricordo praticamente ogni minimo particolare, dai nomi degli illustri principi del foro che con le loro arringhe lo caratterizzarono (Carnelutti e Franz Sarno su tutti) a quelli degli imputati e dei testimoni e dei complici, Giovanni Fenaroli, Raoul Ghiiani, Carlo Inzolia ed il rag. Sacchi. Per non parlare di ogni dettaglio relativo allo svolgimento (presunto) dei fatti. E non solo del processo per l’omicidio di via Monaci.
Tutto ciò grazie sopra tutto, oltre che alla mia passione per la lettura ( ahimè anche per il calcio), alla bravura dei giornalisti del “tempo” , in tutti i sensi.Le altre considerazioni sono invece meno piacevoli e tutte legate ai nostri giorni ed al mezzo grazie al quale anche un anziano pensionato (così purtroppo dicono l’età e lo “status”) può scrivere qualcosa e vederne la divulgazione. E figuriamoci cosa può fare chi è fornito (o dotato?) della “patente” prevista.
Dove voglio andare a parare, caro Direttore, Lei lo sa perfettamente. Però visto che me ne concederà ancora l’occasione (spero) dandomi asilo su INABRUZZO, lo chiarisco anche ai lettori, con un ventaglio di rasoiate.
Scrivono tutti, da quelli che invece del mouse dovrebbero muovere i tasti di un flipper a quelli che grazie ad un incredibile ubiquità, che forse sarebbe più corretto definire con l’analogo termine di multilocazione, riescono ad esempio a descrivere dettagliatamente tutte le fasi di una partita di calcio (l’avevo detto che è un’altra mia passione -o mania ) senza averla vista davvero nemmeno in TV…”.
(Ndr) - Lasciamo andare, caro Taccia: non infierire appartiene alle persone assennate. L’Italia non chiede a chi fa del giornalismo (o ci prova) alcun titolo o qualificazione. Il web ha peggiorato tutto. Un giorno (ma ci saremo?) qualcuno se ne accorgerà. O forse no. Si dice che più buio di mezzanotte non c’è niente. Ma forse si sbaglia.


29 Ottobre 2014

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