Via alla battaglia contro Equitalia


Ofena – Scrive Dino Rossi: “Si è discussa oggi la causa di opposizione ai pignoramenti verso terzi effettuati da Equitalia nei confronti dell’azienda agricola Dino Rossi. Il primo approccio è parso apparentemente positivo per Equitalia: pur tuttavia nel corso della discussione in udienza tra l’avv. Davide Tagliente del foro di Pescara, e non è un caso, “forse perché si è contro un’azienda zootecnica Equitalia ha nominato l’avvocato Vitelli” (nulla contro la graziosa dottoressa ma colgo l’occasione per sdrammatizzare) è emersa una problematica sollevata dalla ricorrente circa la duplicazione effettuata da Equitalia per la riscossione dei crediti.
In poche parole, anzi in pochissime, l’ormai noto ente di riscossione, usa mezzi discutibili, agendo per un importo per cercare di riscuoterne il doppio. In sostanza Equitalia ha predisposto due distinti atti di pignoramento per i medesimi titoli per un importo ciascuno di Euro 46.000,00 circa e notificandoli a due distinti istituti di credito. Ciò vuol dire che di fatto si è agito nei confronti dell’azienda agricola, non per il predetto importo, ma esattamente per il doppio.
Questo perché, trattandosi di due distinti atti ciascun terzo pignorato era di fatto tenuto a corrispondere l’importo sopracitato. Per fortuna che i soldi non c’erano altrimenti Equitalia avrebbe tolto dalle tasche dell’agricoltore 92.000,00 euro. Non si capisce perché la direttrice di Equitalia ha chiesto davanti agli agenti della DIGOS 114.000,00 euro se la somma pignorata è di 46.000,00 euro. I conti non tornano, ma questo era già chiaro dall’inizio. Un altro fatto sconcertante è che la ditta con il pignoramento e quindi con il blocco dei conti è costretta a lavorare per contati infrangendo la Legge sull’antiriciclaggio e non solo.
Il debito continuerà ad aumentare , in quanto l’agricoltore pur volendo è impossibilitato a pagare le nuove tasse, così come previsto dalla Legge che impone le procedure telematiche. In pratica, un onesto cittadino, con equitalia alle calcagna diventa un fuori legge. A questo punto ci aspettiamo un intervento da parte del garante del contribuente , visto che è stato tirato in causa tramite il Prefetto già da parecchio e ancora non si fa vivo nessuno dei due. Il Giudice Giuliani si è riservato di decidere, ma come vada a finire il sig. Rossi non si arrende è orientato ad arrivare fino alla Corte di Giustizia Europea”.


27 Ottobre 2014

Categoria : Cronaca
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