Sbrighiamoci con questo “palazzaccio”
L’Aquila – ASSENTI D’ALFONSO, LOLLI, PIETRUCCI – Cappotti anzitempo, giacconi, sciarpe: servono ai consiglieri comunali aquilani e al sindaco (in scuro) per tenere un’irrituale seduta nel cantiere di via XX Settembre. Quello del “palazzaccio” che dura da cinque anni e non sembra molto vicino allo smantellamento. Anzi, chi sa quanto ci vorrà ancora.
Aria fredda, però polemica calda su illustri assenti, come D’Alfonso, Lolli, Pietrucci, come leggerete più avanti.
Il palazzone di giustizia duramente colpito dal terremoto (pesante, poco sicuro, un’infinità di spazio inutilizzato e sprecato, mai davvero terminato dalla fine degli anni Sessanta, e pure semicrollato benchè fosse un ammasso di cemento armato) è ancora chiuso ma almeno una parte potrebbe essere riaperta, per ospitare gli uffici giudiziari accampati in condizioni davvero precarie a Bazzano.
E’ quanto sostiene il consiglio comunale di oggi, è quanto hanno chiesto il sindaco Cialente, il presidente Benedetti e tutti i consiglieri.
Pare che, assurdamente, tutto sia fermo perr diatribe tra imprese, ritardi burocratici, lentezze endemiche della ricostruzione che spesso diventano parossistiche. Dal consiglio comunale viene fuori una data: primavera del 2015, almeno per una parte del palazzo. La seconda parte nel 2016, la terza chi sa, forse… L’atrio a suo tempo progettato, con colonne e spazi, probabilmente nessuno lo vedrà mai. Sarà una delle infinite e boriose incompiute aquilane, che sono ormai storia della città ?
Importante è che la giustizia torni a casa, tanto più che c’è una sede dignitiosa della corte d’appello presso la stazione. Insomma, una specie di città giudiziaria, uno di quei progetti razionali, lungimiranti, che tanto piacciono al sindaco. Tipo piazza d’Armi e viabilità attorno, con parco, monumenti, mercati, teatri, arredo.
E la polemica con gli avvocati marsicani? Forzata potremmo dire. Il sindaco Cialente pensa al futuro (dopo il 2018, ma chi sa…) e a quando potrebbero essere accorpati i tribunali marso e peligno. Così, per ora, è scritto. Ma in Italia nulla è più precario di quanto viene scritto dalla politica. Da adesso al 2018 ci ripenseranno mille volte e alla fine, come è del resto anche giusto e logico, almeno il tribunale di Avezzano resterà dov’è, visto che non è “minore” nè minorenni sono i suoi strenui sostenitori. Sarebbe anche ridicolo sopprimerlo. La giustizia italiana è già di per sè un guaio per chi deve bazzicarla.
POLEMICHE LE OPPOSIZIONI – La seduta odierna del Consiglio comunale, sulla base della richiesta di convocazione che avevamo presentato a suo tempo, doveva avere uno scopo ben diverso rispetto all’ennesima, sterile e inutile sequenza di annunci nel quale si e’ risolta. Lo hanno affermato in una nota i conglieri di minoranza al Comune dell’Aquila. Al di la’ dei pur importanti resoconti sullo stato dell’arte e sugli aspetti tecnici, – hanno aggiunto – volevamo infatti che il Consiglio, e dunque la citta’, fosse informato sul pensiero e sulle politiche del presidente della Regione D’Alfonso e del suo vice Lolli riguardo alla ricostruzione nel suo complesso, della quale il rifacimento del Palazzo di Giustizia e’ un segmento, sebbene rilevante.
La loro assenza e la “fuga” dell’unico consigliere regionale intervenuto, Pierpaolo Pietrucci, stridono clamorosamente con l’intenso chiacchiericcio e le belle parole spese in continuazione e la dicono lunga sul loro reale interesse nei confronti delle dinamiche della ricostruzione e sulla concretezza del loro agire. Un atteggiamento che, in altri tempi, avrebbe indotto il sindaco Cialente e l’intero Partito democratico a tuonare contro il governo regionale. Un’assenza – hanno affermato sempre i consiglieri di minoranza – che si accompagna alla mancata visita del premier Renzi, annunciata pomposamente e mai avvenuta, e alla mancata risposta del capo della Protezione civile Gabrielli alla lettera del sindaco Cialente. E’ dunque ormai una triste evidenza, sotto gli occhi di tutti, l’abbandono della citta’ da parte del Pd nazionale e regionale, al di la’ delle chiacchiere e delle rassicuranti promesse del sindaco e della senatrice Pezzopane. Stupisce e avvilisce, piu’ di tutto, l’abbandono della seduta da parte del consigliere regionale Pietrucci che, a quanto pare, tiene in maggior considerazione le pista ciclabili che la ricostruzione della sua citta’.
Quanto alla sceneggiata della convocazione della seduta all’interno dell’edificio, in ricostruzione, dell’ex palazzo di giustizia, davvero il presidente Benedetti avrebbe potuto evitarsela, risparmiando al contempo alla citta’ il desolante spettacolo di una riunione del Consiglio in un cantiere, con quattro luci e qualche sedia a simulare un luogo che dovrebbe essere istituzionale.
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