Rugby, rimmel e fango: mete di ragazze


Sambuceto – (di Stefano Leone) – Il gioco del rugby è in genere considerato la metafora della guerra. Di quelle guerre antiche che venivano combattute sul terreno, evitando accuratamente di mischiare i combattenti ed i civili. Nel rugby non ci sono i danni collaterali. Questa metafora non spiega il fatto che metà del pubblico del rugby sia femminile. Cosa vedono le donne nel rugby che le affascina? Una possibile risposta potrebbe venire, ancora una volta, nel più volte citato libro dei fratelli Mauro e Mirco Bergamasco, i fratelli del rugby i quali, hanno scritto con Matteo Rampin “Andare avanti guardando indietro”.
Essi sostengono che, “se si osserva un rugbista impegnato a correre verso la metà, si noteranno due elementi contrastanti: da un lato la spinta travolgente in avanti, la propulsione muscolare senza trattenere alcuna energia, dall’altro che il suo corpo è atteggiato in una posizione raccolta che permette di racchiudere l’oggetto di tanta fatica, un pallone ovale. Questo è profondamente incassato tra la mano, il bicipite ed il petto, in modo che nessuna forza ostile possa colpirlo o strapparlo dall’abbraccio che lo contiene e lo rende invulnerabile. In questa immagine le donne vedrebbero un uomo in grado di difendere la prole, che sarà trattata con “ferma delicatezza e tenace dedizione”. Nel giocatore di rugby convivono cioè un lato maschile, l’avanzata impetuosa, ed un lato femminile, l’amorevole protezione. Tutto questo si è notato questa mattina, domenica 26 ottobre 2014, presso il campo della Cittadella dello Sport di Sambuceto dove si sono svolti gli incontri del raggruppamento di Coppa Italia di Rugby Femminile “a sette”. Quattro le formazioni del raggruppamento: la Sambuceto Rugby, la Rugby Avezzano, il CUS Ancona e la Teramo Rugby. Le ragazze della Sambuceto Rugby hanno vinto i tre incontri diretti che le hanno viste impegnate contro le altre tre formazioni. Le hanno superate mostrando esattamente i due lati del rugby: quello femminile e quello maschile. Il corto circuito tra bellezza e scontro fisico è tutto nella testa di chi sta fuori. Per loro, che in campo mettono la faccia, è tutto normale. Rimmel e fango, tackle e smart-phon, il combattimento e la carezza, tutto stride con l’immagine della donna. Eppure queste ragazze vestite di nero, oggi hanno mostrato, ancora una volta che si può. La dimostrazione migliore sono stati i placcaggi irruenti e decisi lì sul posto, ma le ragazze fuori dal campo si inteneriscono. Sono belle, fresche e dolcissime; anche con quelle facce sudate, qualche capello che esce fuori posto dall’elastico che li tiene e la divisa sdrucita dalla fatica e dalle mani delle avversarie. Per ascoltare poi la solita frase: donne e rugby, ma che mi stai a prendere in giro?
IL TABELLINO DELLA GIORNATA
Sambucero Rugby vs CUS Ancona 40/10
Teramo Rugby vs Avezzano Rugby 7/3
Avezzano Rugby vs CUS Ancona 2/7
CUS Ancona vs Teramo Rugby 20/10
Sambuceto Rugby vs Teramo Rugby 60/10
Avezzano Rugby vs Sambuceto Rugby 0/45


26 Ottobre 2014

Categoria : Sport
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