Cospa su associazioni categoria


Ofena- Il Cospa Abruzzo ci scrive: ” “Gli asini litigano e i barili si sfasciano” , questo pezzo è stato ripreso da una agenzia,
ECO – Finanziaria, battibecco tra Cia e Coldiretti (Velino): “Dopo mesi e mesi di proteste degli agricoltori della Cia, della Confagricoltura e della Copagri, e di silenzio da parte della Coldiretti, scoppia la “rissa”. Ad accendere la miccia – il giorno in cui si è deciso alla Camera di andare alla fiducia per la Finanziaria è il presidente della Cia Giuseppe Politi che in una nota stampa addebita palesemente all’organizzazione capeggiata da Sergio Marini parte delle debolezze del comparto. “Se da parte delle istituzioni, e del governo in particolare, non c’è una reale attenzione nei confronti dell’agricoltura e la vicenda del voto di fiducia sulla Finanziaria ne è un’ulteriore conferma, la colpa è anche della Coldiretti che con il suo atteggiamento indebolisce l’intero fronte agricolo italiano”, dichiara Politi. E mentre si auspica sempre di più una posizione unitaria – anche tra chi è diviso a livello regionale ancora per la questione del latte – la Coldiretti continua a rimanere unico battitore fuori dal campo.“DallaColdiretti si continua a mantenere una posizione che – spiega il presidente della Cia – non favorisce un’azione adeguata alle esigenze degli agricoltori che continuano ad operare tra pesanti costi e prezzi in crollo continuo. Più volte abbiamo sollecitato un impegno unitario, ma da
parte della Coldiretti non c’è stata alcuna risposta. A pagarne le spese sono tutti i nostri imprenditori”. Secondo Politi, nonostante le sigle sindacali che rappresentano il comparto agricolo si siano unite in più fronti, le istituzioni vedono ancora troppe frammentazioni. “Credo che ora
sia giunto il momento di mettersi tutti insieme e cercare di superare una fase di drammatica emergenza. Per questo motivo – incalza Politi – rinnovo l’invito alla Coldiretti ad uscire da atteggiamenti di isolamento e contrapposizioni e, al contrario, ad operare con le altre organizzazioni per il bene dei nostri produttori agricoli. Ciò non significa unità, né tanto meno abbandono delle rispettive identità, ma soltanto senso di responsabilità nei confronti di oltre un milione e mezzo di famiglie che vivono di agricoltura”. E dalla Coldiretti non tarda ad arrivare la risposta. Che anziché cercare unità alimenta ancora la divisione. “Siamo dispiaciuti che la Cia per cercare una qualche considerazione, dopo mesi e mesi di fallimentare e demagogica strategia sindacale, se la debba addirittura prendere con la Coldiretti accusandola magari anche della fiducia chiesta dal Governo sulla Finanziaria”, afferma in una nota il presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Per fortuna degli agricoltori italiani, compresi quelli della Cia – prosegue – la Coldiretti in questi mesi si è data da fare e oggi con la Finanziaria vengono confermati almeno tutti quegli impegni che il Governo ha preso con la nostra Organizzazione lo scorso 30 aprile. Voglio rasserenare il presidente Politi sul fatto che stiamo continuando con la nostra azione per cercare di portare a compimento
alcune altre importanti misure a sostegno dell`agricoltura. Politi può rilassarsi. Continueremo noi come sempre – aggiunge il presidente della Coldiretti – a combattere anche per lui quelle battaglie che lo hanno visto fino a oggi palesemente ininfluente. Certo – conclude Marini – fossi stato io al suo posto, avrei tratto dal mio operato le dovute conseguenze senza dover cercare qualcuno per scaricargli le responsabilità. Ma questa è un’altra storia”. Ma non finisce qui. Il “botta e risposta” prosegue. E la Cia di Giuseppe Politi attacca: “In questi mesi abbiamo soltanto
assistito ad una Coldiretti appiattita totalmente sulle posizioni del governo. Abbiamo visto il presidente Marini entusiasmato dalle promesse (che sono rimaste tali) dai vari esponenti governativi, dal premier al ministro delle Politiche agricole. Non capiamo, quindi, il trionfalismo di certe dichiarazioni. Le misure contenute nella finanziaria sono pressoché nulle per l’agricoltura”. Secondo il presidente della Cia “fallimento e demagogia si coniugano molto bene con l’operato della Coldiretti che – aggiunge – sembra essere lontana migliaia di anni luci dalla grave realtà
dell’agricoltura italiana. Certo non possono essere allegri i produttori agricoli di quelle misure che il presidente Marini tanto decanta e per le quali la sua confederazione si è data da fare. Gli agricoltori non se ne sono affatto accorti. Anzi. Nelle campagne c’è tanto malessere e malcontento che si misura a metri. Lo stesso Marini probabilmente non ne è conoscenza anche perché è da tempo che non si confronta con gli imprenditori e non ne conosce i problemi”. Infine Politi risponde con
ironia al sarcasmo mostrato dal presidente della Coldiretti: “Anche noi vogliamo tranquillizzare il presidente Marini. Continui nella sua strategia e nelle sue battaglie, che finora non hanno portato alcunché alle imprese agricole. Noi continueremo per la nostra strada, fieri ed orgogliosi di operare per il bene dell’agricoltura italiana. Non abbiamo nulla da rimproverarci. Le responsabilità ce le prendiamo sino in fondo. Forse è Marini che dovrebbe guardare un po’ di più fuori dal palazzo e non limitarsi a dire sempre sì al governo”. Ma in buona sostanza Politi cercava solo unità: “Da parte nostra c’era solo l’intenzione di dare maggiore forza al fronte agricolo. Se, però, questo irrita tanto la Coldiretti, ne prendiamo atto. Diciamo che non abbiamo assolutamente bisogno di sostegni alle nostre iniziative, soprattutto quando questi vengono da chi dichiara di essere soddisfatto del fallimento completo della politica agricola del governo”.


16 Dicembre 2009

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.