L’acqua scarseggia, la papera non galleggia…


Ofena – Scrive Dino Rossi (Cospa) : “Nel nostro caso, non riguarda la papera, ma la centrale di Corfino ormai agli onor di cronaca per essere diventata vecchia di 15 anni senza aver mai funzionato, costata un miliardo di vecchie lire. Per metterla in funzione il consorzio ha presentato un nuovo progetto, che forse sarà finanziato dall’ex Agensud, in quanto la centralina non rispetta le nuove norme sulla sicurezza e molte attrezzature sono diventate con il tempo obsolete.
Tutto si è mosso, in funzione della chiusura dei rubinetti da parte della regione, in quanto, il bilancio è arrivato a meno un milione e mezzo di euro. Il consorzio è costretto a “smuovere le acque” al fine di attivare la centralina. Purtroppo, arriva come un macigno l’osservazione della ENEL Green Power, come se non bastassero, le osservazioni fatte in passato dal Parco Velino Sirente & company. Ora, è l’ente gestore e proprietario di un’altra centrale, sita sul comune di Castelvecchio Subequo, alimentata dalle stesse acque. Infatti, dalle osservazioni emerge che la centrale del consorzio una volta attivata, andrà da ridurre la portata del fiume che alimenta l’altra centrale di proprietà dall’ente osservante.
Inoltre, dai documenti si nota la poca conoscenza da parte del presidente del consorzio degli atti amministrativi, che puntualmente viene smentito quando parla di riattivazione della centrale idroelettrica, che in realtà non è mai partita. Comunque le osservazioni della Green power (vedi pdf in coda) sono facilmente smontabili, ma per il momento aspettiamo di conoscere, qualora ce ne fossero, le contra deduzioni del Presedente del consorzio. Mentre le carte rimbalzano da un ufficio all’altro, i contadini li costringono a pagare le bollette sempre più care, tanto che si ha il ricavo in più dei prodotti dalla bonifica, non basta per pagare ulteriori aumenti, in funzione anche degli altri costi legati alla lavorazione dei terreni e agli animali selvatici che non ci permettono di raccogliere in toto i raccolti.
Intanto ci stiamo mobilitando per un ricorso alla commissione tributaria al fine di scongiurare l’aumento del 140% su un territorio, dove l’acqua è razionata a 4 ore al giorno e non è sufficiente per soddisfare le aziende che ne fanno richiesta,imposto da un amministrazione consortile capace solo di farci fare figuracce nei confronti di altri enti. Nemmeno i contadini ricadenti nel comprensorio del comune dell’Aquila sono messi bene, visto che sono costretti a pagare comunque la bonifica, nonostante il consorzio abbia chiuso i rubinetti per l’inquinamento da salmonella. Certo che proprio non se ne può più della male gestione di questo ente che “invece di bonificare, malifica.”
genio civile centrale idroelettrica


21 Ottobre 2014

Categoria : Cronaca
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