Il PD aquilano le canterà al PD nazionale
L’Aquila – L’OPPOSIZIONE IRONIZZA. PRENDONO PER I FONDELLI LA GENTE – (Foto: Stefano Albano, PD aquilano) – Lorenzo Guerini, per ora, dovrà bastare. E’ vicino a Renzi, viene raccontato addirittura come suo braccio destro e confidente: potrà benissimo, domani, ascoltare il PD aquilano che entrerà nel suo ufficio nella sede nazionale del PD. Il PD periferico che va a protestare dal PD nazionale? Va a cantargliele, tanto da indurre Renzi a schierare il Guerini?
Per alcuni è così, anche se la formazione della pattuglia aquilana non è nota. Anzi, neppure la spedizione a Roma era nota, perché il partito non l’ha comunicata a nessuno né ha diffuso un documento dal quale possa trasparire il contenuto del “pacchetto” da lasciare sulla scrivania dell’uomo di Renzi. Si è saputo della cosa tramite le solite indiscrezioni, secondo le quali in queste ore si sgomita per poter salire a bordo della diligenza che partirà per la capitale. Potrebbe non partecipare la senatrice Pezzopane, tenuta inchiodata al suo posto in Senato, visto che incombono votazioni importanti e tutti debbono esserci.
Anzi, magari la scelta di domani per scendere nelle pianure e tra i morbidi colli romani non è la più azzeccata. Ma, dicono quelli che sanno tutto, un giorno vale l’altro: il premier è sempre straoccupatissimo, anche se il tempo per sedersi di fronte alla avvenente Barbara D’urso in tacchi altissimi e gambe nervose in bella vista, Matteo lo ha trovato. Ma volete mettere Barbara con i problemi posto-sismici?
Il pacchetto dei problemi sicuramente riguarda la vaporizzazione della governance (mancano le persone ai posti giusti), l’assenza di risorse nel decreto sblocca-Italia, il quasi esaurimento dei soldi per la ricostruzione, la non sostituzione di Legnini al timone della ricostruzione, lo stato incerto della legge per la ricostruzione (dov’è? chi se ne occupa? va avanti o è insabbiata?), e – temi non essenziali – le troppo rinviate visite di Renzi. Il governo sembra elusivo come un neutrino, distratto come uno studente ad una lezione di sanscrito, impegnato nei massimi sistemi e dimentico delle piaghe locali. Oppure non è così, e Renzi cucina per un menu speciale?
Il PD aquilano, parecchio smosciato da Roma e un po’ anche dalle fallaci annunciazioni di D’Alfonso (“sì, viene, come no, arriva fra qualche giorno, sicuro, ma che volete che sia qualche piccolo ritardo?”), anche un po’ defedato di suo e innervosito dai muri di gomma, comincia a capire che l’unico a vederci chiaro è Massimo Cialente. Se fosse per lui, da tempo sarebbero cadute fasce e bandiere, e sarebbe solo il caso di marciare su Roma: democraticamente, ci mancherebbe… Quando ci vuole, ci vuole. Non a caso e non inutilmente la storia è fatta anche di rivoluzioni. A costo di ribeccarsi a Roma le manganellate della polizia: già accaduto. Allora furono l’unica risposta del Palazzo agli aquilani.
Per ora si comincia con il PD che va a protestare dal PD. Per i Palazzi e le istituzioni, si vedrà .
DI LOTTA E DI GOVERNO… – I Consiglieri Comunali Luigi D’Eramo Prospettiva 2022, Giorgio De Matteis L’Aquila Città Aperta, Emanule Imprudente L’Aquila Città Aperta, Daniele Ferella Tutti per L’Aquila, Vito Colonna Prospettiva 2022 scrivono: “L’antico gioco mediatico di un PD di lotta e di governo oltre a non essere credibile assume sempre più i connotati di una grande presa per i fondelli a danno degli aquilani. Immaginiamo che dopo le dichiarazioni del Segretario Comunale Albano, che addirittura minaccia l’ammaino bandire del suo partito, il Presidente del Consiglio starà morendo di paura. La triste verità e’ una sola, Renzi e il PD non considerano e non hanno mai considerato la ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere come una priorità nazionale.
Questo e’ dimostrato dall’assenza dei fondi, dalla mancata nomina alla direzione dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, dalle mancate visite aquilane del Presidente del Consiglio e soprattutto dal fatto che Renzi continua a mortificare la sua dirigenza locale politica e partitica.
E’ evidente che non ritiene valida la classe dirigente aquilana che lo rappresenta sul territorio e nelle istituzioni.
In questi ultimi anni hanno trionfato solo le bugie del PD aquilano. Promesse da bassa campagna elettorale che mai hanno trovato riscontro, nella disperazione del Capoluogo di Regione.
Ora la speranza e’ affidata al pellegrino viandante Albano, che a capo di una manciata di “reduci”, dovrebbe andare a Roma a convincere uno sconosciuto Vice segretario nazionale del PD a finanziare la ricostruzione, minacciandolo, in caso contrario, di ammainare le bandire.
Siamo rovinati! Ci saremmo aspettati un atteggiamento più maturo, un coinvolgimento di tutte le istituzioni, dei parlamentari di centro sinistra, del centro destra e del movimento cinque stelle per giungere ad una azione condivisa e ad una proposta che riportasse L’Aquila al centro dell’agenda della politica nazionale. Ma il PD resta coerente con le affermazioni del Sindaco Cialente rilasciate nel 2012: ” la ricostruzione e’ un problema mio e del mio partito” .
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