Grandi rischi: “Riunione grottesca”


L’Aquila – RIEMERGE LA FANTASIOSA IPOTESI DELLO SCARICO DI ENERGIA – NESSUNO PRETENDEVA VIRTU’ PROFETICHE, UNA UNA RESPONSABILE VALUTAZIONE DEL RISCHIO MENTRE LE SCOSSE CONTINUAVANO SEMPRE PIU’ FORTI – DELLA VIGNA: SINDROME POST-TRAUMATICA DA STRESS – Il processo detto G.R. (Grandi rischi) va anti di corsa. Oggi parti civili, una decina almeno: tutti i legali delle parti lese reclamano la conferma della condanna.
Con l’intervento degli avvocati di parte civile Wania Della Vigna ed Antonio Valentini , oggi seconda udienza del processo d’appello alla Commissione Grandi rischi, l’organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri per il quale il procuratore generale Romolo Como ha chiesto la conferma della pena a 6 anni di reclusione inflitta in primo grado ai sette esperti.
Si tratta degli scienziati – ricorda l’AGI – condannati in primo grado (il 22 ottobre del 2012) per omicidio colposo e lesioni per aver dato false rassicurazioni alla popolazione alla vigilia del terremoto del 6 aprile 2009 che causo’ la morte di 309 persone.
Gli imputati in carica nel 2009, sono accusati di aver rassicurato gli aquilani circa l’improbabilita’ di una forte scossa sismica che invece si verifico’ alle 3.32. Della Vigna in aula ha raccontato gli ultimi drammatici momenti di uno dei ragazzi morti nel crollo della Casa dello Studente, in particolare dello studente universitario Hussein ‘Michelone’ Hamade: “Mi sono salvato dal caos di Gerusalemme, non moriro’ all’Aquila”. “I ragazzi della Casa dello studente, dunque, sono stati condizionati dall’esito della Commissione. A loro non si rimprovera assenza di virtu’ profetiche, ma informazione incompleta”.
L’avvocato Della Vigna si e’ associata alla richiesta di conferma della pena del pg. Ma per la prima volta, la legtale teramana ha messo in luce che esiste anche una sindrome post-traumatica, da stress, straziante spesso come il dolore di chi ha perso i propri cari nel sisma. E’ sjufficiente per indurre persino al suicidio, a non sopportare più la “colopa” di essere vivi, mentre altri sono morti.
Un risvolto di cui non si era mai parlato, una ferita inguaribile che alberga in molti cervelli e in molti cuori, che non sanno trovare rassegnazione.
Poi e’ stata la volta dell’avvocato Antonio Valentini, anche lui parte civile (originata dall’esposto dello stesso Valentini, l’inchiesta e’ divenuta di pubblico dominio il 3 giugno 2010 con l’emissione di sette avvisi di garanzia).
“I maggiori esperti dissero che una scossa maggiore di quella del 30 marzo non ci sarebbe stata, passo’ il messaggio che le scosse stavano scaricando energia. I 7 scienziati inviati come massimi esperti – ha detto Valentini nella sua arringa – non fecero nulla di cio’ che avrebbero dovuto, sconcertante dare ancora credito a Giuliani (studioso aquilano delle emissioni del radon, a suo parere possibili precursori sismici )”.
Poi sul verbale ‘posticcio’, Valentini ha evidenziato come venne scritto nel pomeriggio del 6 aprile 2009, mentre si scavavano le macerie. La riunione del 31 marzo fu una grottesca pantomima. Il verbale postumo fu artefatto, edulcorato. Passo’ il messaggio che le scosse stavano scaricando energia. La commissione non doveva prevedere il rischio sismico, doveva piuttosto valutare il rischio”. Gli ex componenti la Commissione Grandi Rischi che sono stati condannati per la morte di 29 persone ed il ferimento di altre quattro, coloro, cioe’ i cui familiari si sono costituti parti civili, poi divenute in tutto 56, sono: Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all’Universita’ di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile. Cariche che gli imputati rivestivano all’epoca del sisma.
Anche l’udienza di domani e’ dedicata alle parti civili e parte delle difese. Sentenza attesa per la fine del mese, se non vi saranno intoppi.


17 Ottobre 2014

Categoria : Cronaca
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